TARANTO – È cambiata sicuramente la forma, speriamo altrettanto avvenga con la sostanza. Tanto rispetto e grande attenzione da parte di Di Maio alle numerose relazioni dei rappresentanti delle associazioni tarantine ricevute oggi al MISE, cosa a cui i vari ministri dei precedenti governi non ci avevano certo abituato. Finito il tempo dell’arroganza istituzionale dell’illegalità di Stato? Lo capiremo presto.
Al di là dei sorrisi e della gentilezza mostrata dal ministro, saranno le prossime sue mosse a dirci se qualcosa di nuovo accadrà a Taranto. Quasi tutte concordi le associazioni (tranne rare e minoritarie eccezioni) nel chiedere a gran voce il rispetto del mandato elettorale che il M5S ha ricevuto dalla maggior parte dei tarantini e che contemplava un progetto di riconversione economica del nostro territorio attraverso la chiusura delle fonti inquinanti e lo sviluppo di nuove opportunità economiche.
Più volte Luigi Di Maio, intervenendo tra una relazione e l’altra, ha mostrato di conoscere bene dati e problematiche legate all’Ilva e ha dichiarato di aver studiato bene “le carte” della faccenda. Certo, sarà dura per le associazioni bilanciare quanto a Roma hanno già raccontato e racconteranno esponenti di enti locali, sindacati, Confindustria e i portavoce dei futuri acquirenti. La bilancia purtroppo pende molto dalla parte di chi l’Ilva la vorrebbe aperta ancora per tanto, finanche rivedendo qualche aspetto davvero esageratamente improponibile, quale l’immunità penale per chi la gestirà e il cospicuo taglio del personale che vorrebbe Mittal.
L’unico appiglio davvero forte per chi spera nel cambio di rotta è che chi siede al capo del MISE resti coerente con quanto promesso in campagna elettorale e non ceda alle soliti lobbies bancarie e industriali che vorrebbero che nulla cambiasse in riva allo Ionio. Non sarà una scelta facile per Di Maio decidere del futuro di Ilva e tale scelta non potrà non tenere conto anche delle pressioni di quella parte del governo (Lega) da sempre schierata con gli industriali del Nord che dal nostro acciaio hanno sempre ricavato profitto.
Tutti interessanti gli interventi succedutisi questo pomeriggio al Ministero che facilmente si trovano in rete e che chi vorrà potrà ascoltare direttamente. Temi ambientali, sanitari, economici, sociali sono stati sviluppati con grande competenza dai relatori, dimostrando l’elevato grado di conoscenza delle problematiche legate alla grande industria da parte degli attivisti tarantini. L’impressione è che, in ogni caso, Di Maio non potrà ignorare quanto ascoltato oggi.
Nel concludere l’incontro il vice premier ha dichiarato che nei prossimi giorni prenderà una decisione su Ilva, dopo,aver ascoltato tutte le parti. Taranto aspetta con fiducia le prossime mosse del Governo e qualunque giudizio resta per adesso in sospeso.
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