Ilva, il Codacons chiede a Di Maio di bandire una nuova gara per l’acquisizione
Sulla vicenda Ilva il Codacons ha incontrato oggi il Ministero dello sviluppo economico, Luigi Di Maio.
Il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi, assieme al team di esperti e legali che segue a Taranto il processo “Ambiente svenduto”, ha consegnato al Ministro un documento contenente una serie di richieste per risolvere il nodo Ilva e migliorare la vita dei cittadini di Taranto.
L’associazione ha chiesto di annullare gli atti del precedente Governo e bandire una nuova gara per l’acquisizione del complesso aziendale ILVA, in cui la gassificazione degli impianti sia una pre-condizione per l’ammissibilità dell’offerte e che attribuisca al piano ambientale presentato dai partecipanti il range di punteggio più alto per la valutazione globale dell’offerta.
E’ stato proposto poi di accelerare i tempi per la bonifica di Taranto procedendo ad una delocalizzazione su base volontaria dal quartiere Tamburi in attesa che gli interventi ambientali vengano effettuati e conclusi. Il Codacons infine ha chiesto uno studio epidemiologico sui giovani di Taranto per avere una visione globale della situazione sanitaria specie per le fasce di età più giovani.
Il Ministro Di Maio – legge nella nota del Codacons – è stato determinato e propositivo e prima di assumere qualsiasi decisione sull’Ilva e su eventuali chiusure dell’azienda ha affermato di voler capire bene come stanno le cose. Di Maio ha poi chiesto la collaborazione del Codacons per seguire il processo “Ambiente svenduto” e per conoscere gli umori dei cittadini di Taranto.
Al termine del confronto i rappresentanti del Codacons (il presidente Carlo Rienzi assieme ai Prof. Livio Giuliani e Agostino Messineo e agli avv.ti Valerio Silvetti e Vincenzo Rienzi) hanno incontrato per alcuni minuti i delegati di Arcelor Mittal: questi ultimi hanno chiesto all’associazione di metterli a conoscenza delle situazioni in essere a Taranto e delle criticità patite dai residenti, e hanno promesso che provvederanno con la massima fretta ad eseguire la copertura dei parchi minerari. Promesse che, conclude il Codacons, si spera non si riveleranno “da marinaio”.