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Settimana Europea del Mare: a Taranto il mar Piccolo è un patrimonio da salvare

Di seguito il messaggio lanciato dalla tavola rotonda organizzata dalla Fondazione Michelagnoli nell’ambito della Settimana Europea del Mare.

In un periodo storico in cui, soprattutto a Taranto, la parola inquinamento evoca subito alla mente l’inquinamento dell’aria, è di fondamentale importanza puntare i riflettori su un elemento cui tutti dobbiamo la vita: l’acqua. È in quest’ottica che, nel contesto della Settimana Europea del Mare organizzata dalla Fondazione Michelagnoli, si è tenuta una importante tavola rotonda sul tema “La protezione dei mari di Taranto”.

Fra i marmi del salone delle feste del Circolo Ufficiali hanno risuonato cifre, studi, proposte, ricostruzioni, ma soprattutto si sono messe in comune le migliori conoscenze sul tema della difesa del mare, con un’attenzione particolare per quel Mar Piccolo che deve tornare ad essere elemento identitario della città di Taranto. “Quando da giovane facevo la gavetta nelle varie università, quando dicevo di essere di Taranto mi rispondevano: ‘Ah, la città delle cozze, delle ostriche’ ”; parola del prof. Angelo Tursi. E i più anziani (o gli amanti di cinema) ricorderanno che anche in un film di Totò si citavano le pregiate ostriche di Taranto. Cosa è cambiato da allora?

La risposta si trova nelle relazioni di quanti, a diverso titolo, hanno avuto a che fare con la bonifica del Mar Piccolo, in primis i rappresentanti del commissariato per le bonifiche (il Commissario Vera Corbelli era assente per motivi personali). Le immagini del recupero dei rifiuti dai fondali hanno un che di raccapricciante. Auto, rifiuti comuni, mobili e tutto quanto si possa immaginare.

Il Mar Piccolo usato come una vera e propria discarica, a riprova che, a Taranto, non ci sono solo grandi fonti inquinanti, ma anche un serio problema di educazione ambientale di base. E proprio sull’educazione ambientale il Comune di Taranto vuole investire una quota delle risorse rese finalmente disponibili dall’uscita del dissesto, secondo l’auspicio espresso dal vicesindaco Rocco De Franchi, il cui intervento ha spaziato a 360° sul tema ambientale e del rapporto dei tarantini con la propria città, che sempre più viene riscoperta da turisti di passaggio, magari diretti a Matera o Alberobello.

Molti e qualificati interventi, dal podio del circolo, tenuti assieme da un sottile filo rosso: un metodo cooperativo per ora più auspicato che realizzato. Il messaggio che arriva, dalla Settimana del Mare (che si chiuderà con l’Expo Mare, in programma oggi e domani nella piazza d’armi del Castello Aragonese), è proprio questo: un invito a tutte le istituzioni interessate a dotarsi di strumenti di collaborazione e concertazione permanenti, al fine di realizzare la massima integrazione possibile nell’ottica del recupero di un patrimonio naturalistico straordinario, che i tarantini ancora non conoscono appieno.

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