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Ilva, Emiliano: “Conclusioni UE perfettamente in linea con il progetto di decarbonizzazione”

“La trattativa Governo, sindacati, e Regione Puglia, Comune di Taranto, deve essere preceduta da un’ampia consultazione pubblica al fine di trovare la più ampia condivisione sul futuro di Ilva. Alla luce delle raccomandazioni della Commissione europea appare ancora più irragionevole il tentativo del governo uscente di chiudere la trattativa Ilva senza il contributo del nuovo esecutivo che potrebbe avere un indirizzo politico totalmente diverso. Non si tratta di una pratica burocratica da chiudere in fretta prima che qualcun altro la pensi diversamente, ma di definire un equilibrio tra salute e lavoro destinato a durare decenni”.

Lo dichiara oggi il Presidente Michele Emiliano, che ha seguito i lavori della Commissione europea per le Petizioni sin dalla loro visita, avvenuta il 18 e 19 luglio 2017, presso lo stabilimento Ilva di Taranto, con il capo dipartimento Ambiente della Regione Puglia, e in Commissione il 28 marzo 2018.

È di ieri l’approvazione delle conclusioni e delle raccomandazioni cui i componenti della Commissione sono giunti. Il Presidente Emiliano, ha il piacere di constatare che le conclusioni della Commissione europea sono perfettamente in linea con il “Progetto di Decarbonizzazione”, punto focale del programma di governo regionale e soprattutto in perfetta coerenza con le Direttive europee in materia di Ambiente, cui ogni Stato membro è obbligato ad ottemperare.

In questa direzione, con l’unico intento di sostenere la soluzione proposta dalla Regione per Taranto, il Presidente ha portato ai massimi livelli internazionali il Progetto Decarbonizzazione presentandolo in occasione di COP21 a Parigi, COP22 a Marrakech nel 2016 e a COP23 a Bonn del 2017.

La Commissione Petizioni agisce e risponde direttamente anche ai singoli cittadini, che ricorrono per la tutela di diritti individuali e pubblici, così come ha risposto alle istanze dei cittadini tarantini che hanno peraltro affidato al loro Presidente le possibili soluzioni.

“Le conclusioni del Resoconto, di fatto, rispondono al processo che la nostra amministrazione regionale ha messo in campo per la tutela della salute delle persone e dell’ambiente – dichiara Michele Emiliano – Ad un territorio, quello di Taranto, che ferito continua a pagare, in termini di sacrifici e qualità della vita, vogliamo dire che le risposte alle loro istanze stanno procedendo verso la direzione auspicata. La Commissione Europea impone la decarbonizzazione, la Commissione Petizione raccomanda ad Ilva e alle istituzioni di ottemperare agli obblighi normativi sulla bonifica e sui processi di reindustrializzazione, allo Stato Italiano di traghettare verso la “pulizia” dei nostri spazi vitali, salvaguardando il lavoro”.

In particolare la Commissione rileva che “Il complesso dei fatti rilevati nonché dai tanti interrogativi rimasti senza risposta, la delegazione è convinta che finora il sistema dei controlli, anche ad opera dell’esecutivo europeo, sul rispetto della normativa comunitaria applicabile in materia di ambiente, salute e sicurezza agli impianti industriali in questione non ha funzionato a dovere”.

Sottolinea, inoltre, la necessità urgente e tassativa di ottemperare a tutte le prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale; esorta quindi la Commissione europea ad esigere l’adempimento, da parte dell’ILVA, di tutto quanto previsto dalla sua decisione del 28 febbraio 2012 sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per la produzione di acciaio ai sensi della direttiva 2010/75/CE, come stabilito anche nel decreto di riesame del 26 ottobre 2012, nonché a valutare senza indugio se l’esercizio degli impianti in assenza o con parziale attuazione delle BAT di settore non integri già un’infrazione a livello comunitario.

Evidenzia altresì che “gli obblighi ambientali che l’impianto ILVA deve ottemperare per ridurre drasticamente l’impatto inquinante sul territorio risultano in larga parte non rispettati, non essendo stati realizzati interventi di fondamentale importanza per la tutela della salute umana..”, quali ad esempio la copertura dei parchi minerali, dell’area gestione rottami ferrosi, il rifacimento delle torri di raffreddamento delle coke, la pavimentazione delle aree di stoccaggio, la realizzazione delle reti di convogliamenti acque di processo e meteoriche, la messa a norma delle sette discariche di rifiuti industriali speciali pericolosi e non.

Esorta i servizi della Commissione, competenti in materia antitrust, a riferire sui tempi e l’esito della procedura di accertamento per un’eventuale posizione dominante sul mercato europeo dell’acciaio di ArcelorMittal (dossier n. 8444), in seguito all’acquisizione dell’ILVA da parte dell’associata joint venture AM Investco Italy, e, di conseguenza, invita le autorità italiane a chiarire se e in che misura, nelle more di tale procedimento, l’esecuzione degli interventi previsti da un nuovo decreto AIA possa essere attuata dai commissari straordinari, a cui è stato prorogato il mandato.

Raccomanda alle autorità nazionali, regionali e locali, nonché alle istituzioni dell’UE nei settori in cui interviene il principio di sussidiarietà, di tener conto non solo della tecnologia industriale più innovativa ed eco-compatibile, ad esempio l’utilizzo del preridotto come materia prima dell’acciaio e gas, ma anche di sostenere, incentivare e coordinare le iniziative, promosse da associazioni di cittadini, piccole e medie imprese, enti locali chiede la creazione di un regime di indennizzo garantito dalle società coinvolte e/o dall’amministrazione regionale o statale, come responsabili sussidiari, per le persone colpite dall’attività industriale degli impianti, per quanto concerne le gravissime carenze in materia di salute e benessere riscontrate nei cittadini di Taranto.

Su tali presupposti e nell’intento di raccogliere le istanze dei cittadini si ritiene necessario condividere, nelle forme della consultazione pubblica, il Progetto per Taranto che diventi una proposta operativa condivisa tra le parti tesa alla riconversione industriale del ciclo integrale dell’acciaio,  tutelando allo stesso tempo la salute pubblica, l’ambiente e tutti livelli occupazionali. (Nota stampa)

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