Perrini (Dit-NcI): la legge per istituire il Parco del Mar piccolo è l’ennesimo libro dei sogni

Di seguito le dichiarazioni del consigliere regionale Renato Perrini,

Io vorrei fare solo una domanda. Semplice. Ma come si può solo pensare di fare una legge regionale per l’istituzione di un Parco del Mar Piccolo, senza considerare lo stato in cui versa, ancora oggi, l’intero specchio d’acqua, dove per decenni è stato sversato di tutto. E’ come se un attore volesse andare in scena senza aver studiato la parte. Devo allora pensare che per l’ennesima volta, così come è stato per la legge speciale per Taranto, lanciamo proposte vuote che poi alla fine servono solo a fare passerella?

Io non metto assolutamente in discussione il lavoro degli esperti chiamati per la redazione di tale proposte di legge, ma quando si parla di salvaguardia del paesaggio e di valorizzazione delle prospettive economiche bisogna stare molto attenti. Non sono io dover ricordare che sul Mar Piccolo sono in campo una serie di finanziamenti, consistenti, gestiti dal Commissario Straordinario alle Bonifiche, di cui ancora si sa poco e nulla. Così come si sa ancora poco e nulla dei lavori nel Mar Piccolo, se non qualche informazione a latere arrivata quasi per caso. E allora considerando l’enorme mole di interventi, perché è così ci è stato presentato quello sul Mar Piccolo, come un intervento complesso e lungo, mi domando come si possano mettere già le basi per una legge su un Parco regionale senza neanche sapere quando l’area sarà bonificata.

Ma come si fa a dire che il bacino del Mar Piccolo può rappresentare una prospettiva economicamente valida se noi non sappiamo neanche quante e quali imprese tarantine, e non baresi o pugliesi e di altre regioni, ma ripeto tarantine, stanno portando avanti o porteranno avanti i lavori? Mi rivolgo a tutti i miei colleghi regionali tarantini, venite con me in Commissione Ambiente, dove ho chiesto di ascoltare nuovamente il Commissario Straordinario alle Bonifiche, chiedendo di fare chiarezza anche sul Mar Piccolo, oltre che su ex Cemerad, richiesta già accolta dal presidente Vizzino. Ascoltiamo prima e poi capiamo, insieme, come muoverci. Altrimenti per l’ennesima volta, sarà scritto un libro dei sogni, irrealizzabile e verrà promesso alla comunità tarantina ciò che poi non potrà essere mantenuto.