Indotto Ilva, Perrini (DiT-NcI): ora basta, la Regione deve prendere una posizione
Di seguito le dichiarazioni del consigliere regionale Renato Perrini
Milioni di euro di arretrato, abbiamo persino perso il conto, oltre 150 giorni, 5 mesi, per liquidare una fattura. Ditte sull’orlo del baratro. Ci sono tutti i presupposti per convocare in IV Commissione in Commissari Straordinari Ilva per discutere finalmente delle aziende dell’appalto che da settimane minacciano una protesta di massa.
La loro sofferenza in termini di liquidità non è più gestibile, e ovviamente tali preoccupazioni ricadono sui lavoratori e sulle loro famiglie. Nella partita Ilva che si sta giocando a Roma le aziende dell’indotto sono l’ultima ruota del carro.
E invece io voglio che anche la Regione Puglia si assuma le sue responsabilità, magari firmando un documento che possa impegnare il Governo a trovare le risorse necessarie per far sì che loro attività continui. Mi domando come mai nei tavoli romani dove si discute la cessione alla Am InvestCo non si è mai discusso di come liquidare le imprese dell’indotto? Forse la questione non è centrale a tal punto da meritare l’attenzione del Governo.
Ai Commissari non chiederò solo dell’indotto Ilva ma anche della vendita al gruppo che fa capo agli indiani di Mittal, della situazione occupazionale dei lavoratori diretti, dei lavori di Copertura dei Parchi Minerali affidati alla Cimolai, e anche della questione delle gallerie sotterranee in pessime condizioni che collegano il Mar Piccolo all’Ilva. Sono mesi che chiedo di poter ascoltare i Commissari in audizione, mesi che trascorrono senza risposte. Ci hanno fatto credere che la cessione dello stabilimento fosse vicina, e così hanno rinviato ogni questione ai nuovi acquirenti. Invece il tempo passa, la vendita slitta ogni giorno, e i problemi del quotidiano restano.