Anche Taranto alla commemorazione del terremoto dell’Aquila 

Accogliendo l’invito dell’Associazione “Familiari delle vittime della casa dello studente” i Genitori tarantini hanno portato all’Aquila la testimonianza di solidarietà della terra ionica. Nell’auditorium costruito da Renzo Piano, simbolo di rinascita, i rappresentanti delle associazioni invitate hanno raccontato le criticità delle varie zone d’Italia, vittime di mala politica e della pessima gestione della cosa pubblica.

Da Amatrice alla terra dei fuochi, dagli operai di Thyssen Group all’equipaggio della Moby Prince, dal disastro ferroviario di Viareggio all’eterno disaAccogliendo l’invito dell’Associazione “Familiari delle vittime della casa dello studente” i Genitori tarantini hanno portato all’Aquila la testimonianza di solidarietà della terra ionica.

Nell’auditorium costruito da Renzo Piano, simbolo di rinascita, i rappresentanti delle associazioni invitate hanno raccontato le criticità delle varie zone d’Italia, vittime di mala politica e della pessima gestione della cosa pubblica.

Da Amatrice alla terra dei fuochi, dagli operai di Thyssen Group all’equipaggio della Moby Prince, dal disastro ferroviario di Viareggio all’eterno disastro ambientale dell’Ilva (e non solo) di Taranto, tutti si sono trovati d’accordo nell’assegnare le responsabilità ad interessi privati sostenuti da rappresentanti istituzionali di ogni livello.

Particolarmente emozionante la fiaccolata in memoria del terremoto: un serpentone infinito di migliaia di fiaccole il cui crepitio e’ stato l’unico suono udibile. I Genitori tarantini sono stati ospiti nella mattinata del 6 aprile, degli studenti del liceo classico de L’Aquila ai quali hanno augurato di continuare ad amare la loro terra e di essere vettori di una nuova consapevolezza che porti a rinforzare quel senso di comunità, unica arma contro i soprusi e i diritti negati.

La visita alla città’, enorme cantiere di ricostruzione, e la sosta davanti ai pochi resti della casa dello studente resteranno per sempre nel cuore della delegazione dei Genitori tarantini, insieme alle parole di tanti padri e madri privati della felicità e per questa ragione diventati indomabili combattenti. Restano, infine, i tanti contatti scambiati con le altre associazioni, importante base per prossime comuni iniziative. (Nota stampa)