Ilva, Cimolai presenta copertura parchi: opera senza eguali al mondo
“E’ un’opera che non ha eguali al mondo”. Così Luigi Cimolai, presidente del gruppo che si è aggiudicato la commessa per la copertura dei parchi minerali dell’Ilva, nel corso della presentazione del progetto avvenuta questa mattina nello stabilimento di Taranto. Un’imponenza che balza agli occhi davanti ai dati tecnici forniti. Uno su tutti: ogni parco coprirà una superficie pari a 28 campi da calcio
È stato avviato, quindi, il cantiere funzionale alla copertura dei parchi primari, in adempimento degli impegni assunti da ILVA in Amministrazione Straordinaria su indicazione del Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e in piena condivisione con l’investitore AM InvestCo Italy.
I lavori che verranno realizzati dall’azienda Cimolai S.p.A., sulla base del progetto già approvato
e appaltato dall’Amministrazione Straordinaria, permetteranno – secondo le previsioni di Cimolai – la soluzione al problema di spolveramento entro il 2020.
I cantieri riguarderanno i lavori di copertura del Parco Minerale e del Parco Fossile. Ogni struttura, una volta completata, avrà una lunghezza di 700 metri e una larghezza pari a 254 metri.
Le costruzioni che copriranno il Parco Minerale e il Parco Fossile saranno composte, rispettivamente, da 53 e 56 arcate. Ogni arcata avrà un’altezza esterna di 77 metri e interna di 67 metri per consentire il movimento delle macchine bivalenti che sono alte 40-45 metri e vengono utilizzate per prelevare le materie prime stoccate all’interno dei parchi e destinate al ciclo
produttivo.
Per la realizzazione saranno utilizzate 60 mila tonnellate di acciaio, 200 mila metri cubi di
calcestruzzo, 10 mila tonnellate di armature e 24 mila metri di pali di fondazione, per un
totale di 700 mila metri quadrati di copertura.
Ogni parco coprirà una superficie pari a 28 campi da calcio. La copertura modulare sarà suddivisa in due fasi che prevedono rispettivamente: la copertura delle aree del Parco Minerale in 24 mesi a partire da oggi e la copertura delle aree del Parco Fossile in 24 mesi a partire da giugno 2018, con la rimozione del materiale polverulento dalle aree non utilizzate.
In via preliminare verranno coperte le zone dei parchi più vicine al quartiere Tamburi per poi proseguire lungo il resto dell’area prevista. La verifica della geometria strutturale dell’opera è stata effettuata tramite misurazioni, all’interno della “galleria del vento”, di azioni aerodinamiche su un modello in scala rappresentante la costruzione e l’ambiente circostante.
Entrambe le strutture saranno dotate di impianti tecnologici importanti per la sicurezza come: il sistema di illuminazione ordinario e di sicurezza, il sistema di nebulizzazione e ventilazione naturale, il sistema di segnalazione per ostacoli volanti, il rilevamento e segnalazione incendi per l’edificio e per le macchine bivalenti, il sistema di gestione dell’illuminazione e una nuova centrale elettrica per l’alimentazione dedicata dei nuovi impianti.
Per quanto riguarda i parchi fossili, in aggiunta ai sistemi sopra citati saranno attivi anche i sistemi antincendio e di rilevazione incendio con termocamere, il sistema di rilevamento e monitoraggio gas e un sistema di rilevamento e spegnimento automatico degli incendi più complessi.