Si è conclusa la due giorni di incontri del tavolo sulla cessione del gruppo Ilva. Una due giorni che avrebbe dovuto affrontare nel dettaglio le ricadute in ogni singolo stabilimento e area del piano industriale di ArcelorMittal.
“Nulla di tutto ciò – sentenzia Sergio Bellavita, USB nazionale – dietro a giustificazioni di carattere legale e industriale, la multinazionale non ha sostanzialmente fornito elementi tali da rendere possibile un giudizio compiuto sulle reali intenzioni e prospettive degli stabilimenti italiani e sui livelli occupazionali. Il tavolo si trascina stancamente senza entrare mai nei nidi di fondo della vertenza. Per queste ragioni abbiamo, come USB, deciso di non accettare questa finzione dichiarando le condizioni minime per le quali è possibile avviare il negoziato: zero esuberi”.
“ArcelorMittal deve assumere tutti i 14.200 dipendenti: nessuna esternalizzazione di processo, mantenimento attuali retribuzioni e diritti dei lavoratori, accordo quadro sui lavoratori dell’indotto e degli appalti. Condizioni ineludibili anche alla luce della giurisprudenza in materia. Domani 1 febbraio si deciderà come proseguire il percorso”, chiude Francesco Rizzo coordinatore provinciale USB Taranto.
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