La società Cimolai presenterà i lavori per la copertura dei Parchi Primari dello Stabilimento Ilva di Taranto in un incontro che si terrà il 1 febbraio alle ore 12.00 presso la Sala Conferenze dello Stabilimento. Si comincerà con le attività preliminari. La consegna dei lavori, in base al piano industriale di Am InvestCo (cordata formata da ArcelorMittal e Marcegaglia), era prevista per il 2023 ma il governo ha chiesto di accelerare i tempi e la scadenza ora è fissata per il 2020.
L’investimento viene quindi anticipato dall’azienda in amministrazione straordinaria, che poi verrà rimborsata dall’acquirente Am InvestCo. La copertura delle colline di minerale (stoccate a cielo aperto su un’area di oltre 70 ettari) avrà una lunghezza di 700 metri, una larghezza di circa 500 metri e un’altezza di 80 metri. Per la realizzazione dell’opera saranno impiegate 33mila tonnellate di acciaio, in larga parte prodotte dallo stesso stabilimento tarantino.
Intanto il viceministro Teresa Bellanova, a margine del tavolo Ilva tenuto oggi, ha confermato: “Il 1 febbraio partiranno i lavori per la copertura dei parchi minerari”. Ed ha aggiunto: “La campagna elettorale non deve entrare per nulla nella vertenza Ilva, bisogna assumere ognuno la propria responsabilità”. Rispondendo poi al sindaco di Taranto, che ha annunciato di non partecipare domani al tavolo dell’Ilva con il viceministro De Vincenti, Bellanova ha detto: “Bisogna sapere gestire la complessità con la competenza e il controllo delle proprie reazioni”. A proposito dell’accordo di programma sull’Ilva richiesto dalla Regione Puglia, Bellanova ha detto: “Il contratto di programma è possibile, ma a farlo devono essere tutte le istituzioni”.
IL SINDACO MELUCCI: NON CONSENTIREMO ENNESIMO STUPRO
“Questa città è stata stuprata negli anni, non consentiremo l’ennesimo stupro”. Così il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, intervistato su Radio 24 sul nuovo scontro con il governo che ha respinto la proposta del sindaco e del presidente della Regione Michele Emiliano. “Pazienza per il sistema paese, per l’investitore, per tutti quelli a cui tenteremo di dare una mano ricollocandoli nel sistema delle bonifiche e quant’altro, ma noi non svenderemo il nostro territorio e il nostro futuro – afferma – a dei soggetti che sono all’interno di una procedura nella quale il governo non si sta comportando da arbitro terzo. Penso che rielaboreremo la nostra istanza cautelare, arricchita adesso negli argomenti e non credo che mancheremo l’udienza del 6 marzo”. Secondo Melucci, “nel clima di leale collaborazione istituzionale sarebbe stato utile incontrarsi e limare le differenze, ma è stato mandato il testo prima ai tg nazionali da parte d’un governo in sostanza uscente, quindi con scarsa legittimazione politica”. (Ansa)
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