Il Prefetto di Taranto e i Commissari Straordinari dell’Ilva firmano il Protocollo di Legalità
Il Prefetto Donato Cafagna e i Commissari di ILVA, Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carrubba, nonchè i Segretari Provinciali di CGIL, CISL, UIL, UGL e USB hanno siglato, in data odierna, in Prefettura, il Protocollo di Legalità.
Il Protocollo ha l’obiettivo di prevenire tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nelle procedure di appalto degli interventi di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione previsti nello Stabilimento di Taranto, a partire dall’imminente lavoro per la copertura dei parchi minerari e sarà valido fino alla conclusione degli interventi stessi. Lo si apprende da una nota stampa dell’Ilva in Amministrazione Straordinaria. La riportiamo di seguito.
Questa iniziativa – fortemente voluta dal Prefetto di Taranto e dai Commissari Straordinari per il rilievo ambientale, sociale e sanitario delle misure previste – si inserisce nell’ambito degli accordi già siglati dalla Prefettura negli ultimi mesi: il Protocollo Generale di Legalità, sottoscritto il 3 agosto 2017 per l’attuazione del Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) per l’Area di Taranto con tutte le Stazioni Appaltanti incaricate della realizzazione degli interventi e, l’Intesa operativa tra il Prefetto di Taranto e il Procuratore della Repubblica di Taranto, Carlo Maria Capristo, firmato il 18 ottobre 2017 e finalizzato ad accrescere l’efficacia dell’azione di prevenzione e contrasto dei tentativi di infiltrazioni criminali nelle attività relative al CIS.
Attraverso il Protocollo di Legalità, siglato oggi, i Commissari Straordinari assumono precisi impegni nelle procedure di appalto degli interventi di bonifica e ambientalizzazione, tra i quali la trasparenza del flusso informativo relativo alla filiera delle imprese che, a qualunque titolo, partecipano all’esecuzione degli interventi e l’estensione delle disposizioni afferenti al regime delle informazioni antimafia ai soggetti della filiera delle imprese.
Il Protocollo prevede, inoltre, che ILVA non stipulerà contratti e non autorizzerà subcontratti con quelle imprese verso le quali risultano tentativi o elementi di infiltrazioni mafiose. Se in seguito alla sottoscrizione di un contratto o subcontratto le verifiche antimafia dovessero avere esito interdittivo, tali contratti verranno immediatamente risolti. La risoluzione verrà effettuata anche nei confronti di quelle imprese con cui è stato stipulato un contratto prima della stipula del Protocollo.
I princìpi del Protocollo verranno inseriti anche nella documentazione contrattuale che le imprese appaltatrici e subappaltatrici dovranno accettare e sottoscrivere.
ILVA realizzerà e alimenterà una “Banca Dati” delle imprese, allocata presso la Prefettura, con lo scopo di monitorare, tra le altre cose, le fasi di esecuzione dei lavori e dei soggetti che realizzano gli interventi, i flussi finanziari connessi alla realizzazione degli stessi e le condizioni di sicurezza dei cantieri. Inoltre, è prevista l’adozione di strumenti informativi per il monitoraggio degli accessi ai cantieri.
Il Prefetto ha evidenziato che “quello sottoscritto oggi è un Protocollo insieme di legalità e di responsabilità, perché pone al centro le questioni dell’ambiente, del lavoro e della prevenzione antimafia, cruciali per lo sviluppo del territorio tarantino e definisce un sistema coeso di tutela, al quale sono chiamati a cooperare le diverse componenti sociali ed istituzionali”.
Per i Commissari Straordinari di ILVA “il protocollo di legalità è uno strumento fondamentale per poter dare un assetto ordinato e rispettoso della legalità a tutta una serie di iniziative che auspichiamo possano essere realizzate in tempi rapidi e che possano dare risposta alle istanze del territorio, di tutela dell’ambiente e della salute. Auspichiamo inoltre – hanno sottolineato i Commissari ILVA – che si possano costruire le basi affinché l’impresa, ci auguriamo a breve nella disponibilità del nuovo investitore, possa operare nel pieno rispetto di tutte le condizioni di legge e coniugando il rispetto della salute, dell’ambiente del lavoro che sono fondamentali per un’azienda stabilmente presente su un determinato territorio”.