PeaceLink contesta la dichiarazione del Ministro dell’Ambiente sul fatto che la salute a Taranto sarebbe protetta in quanto l’aria “rientra nei parametri di legge”.
Questa è la dichiarazione che leggiamo sulla stampa, a firma del Ministro Gian Luca Galletti: “La qualità dell’aria di Taranto negli ultimi 4 anni è stata in linea con i parametri fissati dalla legge per la protezione della salute e dell’ambiente con una tendenza a un progressivo ulteriore miglioramento”.
PeaceLink contesta tale dichiarazione per il semplice fatto che i parametri fissati dalla legge per la protezione della salute non proteggono la salute dei cittadini. E’ un fatto talmente risaputo che i parametri di legge non siano sufficienti a proteggere la salute che gli epidemiologi lo danno per scontato. E’ evidente che il ministro usa tale argomentazione dei “parametri di legge” con l’evidente scopo tutto politico di depotenziale la preoccupazione generata dall’emergenza Wind Days a Taranto.
Il ministro dovrebbe sapere che per il PM10 (polveri sottili responsabili di tumori, ictus e infarti) l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato nelle proprie linee il valore di 20 microgrammi a metro cubo di PM10 mentre per il Ministero dell’Ambiente il “parametro fissato dalla legge a tutela della salute” è di 40 microgrammi a metro cubo.
Perché allora il ministro dell’Ambiente per la tutela della salute reputa sufficiente il limite di 40 microgrammi se la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità non è d’accordo con lui ma scende a 20 microgrammi per parlare di “protezione della salute”?
Va inoltre considerato che ogni incremento di 10 microgrammi a metro cubo di PM10 produce a Taranto un incremento di mortalità più che doppio
- sia rispetto alle polveri sottili della altre città italiane
- sia rispetto alle polveri sottili della città europee
- sia rispetto alle polveri sottili delle città americane.
Tutto questo è attestato dallo studio EpiAir2 (www.epiair.it), che è uno studio di sorveglianza epidemiologica dell’inquinamento atmosferico condotto in collaborazione con il Ministero della Salute.
Quindi, a differenza del Ministro, gli esperti del settore sanno che a Taranto esiste una situazione anomala che attesta una maggiore tossicità delle polveri. L’ipertossicità sitospecifica delle polveri di Taranto – attribuibile all’origine industriale di una loro frazione particolarmente impattante sulla salute – spiega l’eccesso di mortalità e di ricoveri certificati nell’aggiornamento dello studio Studio di coorte sulla mortalità e morbosità nell’area di Taranto presentato il 3 ottobre 2016 alla Regione Puglia dal dott. Francesco Forastiere.
Tale aggiornamento epidemiologico attesta la persistenza a Taranto delle seguenti criticità sanitarie:
+24% di ricoveri per malattie respiratorio dei bambini residenti nel quartiere Tamburi, +26% quartiere Paolo VI;
+4% di mortalità per l’esposizione alle polveri industriali, in particolare +5% di mortalità per tumore polmonare;
+10% per infarto del miocardio.
Per effetto dell’SO2 (anidride solforosa) industriale l’impatto sanitario è +9% di mortalità, in particolare +17% di mortalità per tumore polmonare, +29% per infarto del miocardio.
Entrambi gli inquinanti sono responsabili di nuovi casi di tumore del polmone tra i residenti (+29% le POLVERI e +42% l’SO2).
Pertanto l’affermazione del Ministro dell’Ambiente, benché sia vera per i parametri di legge, non è veritiera per la salute.
Infatti tutti gli studi epidemiologici fino a ora attestano uno stato di criticità non solo per gli impatti a lungo termine (tumori) ma anche per gli impatti a breve termine dell’inquinamento (ictus e infarti connessi alle polveri sottili di origine industriale).
Nessuno studio indica un’inversione di tendenza e le riduzioni delle emissioni inquinanti dovute alla riduzione della popolazione hanno ridotto il danno senza tuttavia portarlo sotto la soglia di accettabilità che è costituita dai parametri regionali relativi alla salute.
Ecco perché contestiamo il comunicato del Ministro dell’Ambiente: a Taranto i “parametri di legge” non sono assolutamente idonei a proteggere la salute a Taranto e i dati sanitari confermano questo apparente paradosso.
E adesso lanciamo la sfida al Ministro e ai suoi colleghi di governo: togliete con un nuovo decreto lo scudo penale ai Commissari del Governo e a Mittal se siete così sicuri che i parametri di legge proteggano la salute dei tarantini.
P.S. Mentre il ministro Galletti scriveva il suo comunicato, dall’acciaieria ILVA di Taranto fuoriusciva questo “slopping”, un’emissione anomala che non dovrebbe più esserci se gli impianti fossero messi a norma.
Per PeaceLink
Fulvia Gravame
Luciano Manna
Alessandro Marescotti