Il Meet Up Taras In MoVimento comunica la propria preoccupazione in merito ai lavori in corso relativi al parcheggio di interscambio in zona Croce, sede in cui sono stati ritrovati i reperti archeologici del Belvedere. Un argomento più volte trattato da InchiostroVerde.it. Di seguito la nota stampa del Meet Up.
Una rappresentanza, del Meet Up, lo scorso dicembre, è stata ricevuta dalla Direzione LL.PP. Del Comune di Taranto a seguito della crescente preoccupazione sorta circa la valorizzazione dei reperti archeologici in questione.
I tecnici del Comune di Taranto hanno illustrato dettagliatamente il progetto ed hanno informato gli attivisti riguardo la presenza di alcune difficoltà relative al prosieguo dei lavori ancora da ultimare sia in zona Croce per circa il 20% del totale previsto, sia in zona Cimino per le sole ultime rifiniture. Tali ritardi sono stati imputati alle difficoltà di natura economica riportate dalla Ditta aggiudicataria.
Come si evince, infatti, dalla Determina del Comune di Taranto N.312/2017 del 22 NOVEMBRE 2017, i lavori in appalto risultano arbitrariamente sospesi sin dalla data del 02.05.2017 sia da parte dell’impresa appaltatrice sia da parte delle imprese subappaltatrici per via di numerosi e gravosi provvedimenti di Pignoramento presso terzi, regolarmente notificati all’Amministrazione Comunale, che hanno interessato l’impresa appaltatrice.
Tali vicissitudini hanno costretto l’Amministrazione Comunale a ricorrere ad un legale esterno all’ente, esperto in appalti pubblici, a cui è stato affidato l’incarico di “Supporto al RUP”.
Gli attivisti del Meet Up Taras In MoVimento hanno, altresì, chiesto ai tecnici notizie riguardo il rischio di dover restituire all’Unione Europea le somme ricevute per la realizzazione dell’opera finanziata attraverso il PO FESR 2007-2013 ASSE V Linea 5.2: «Creazione di un sistema integrato di linee veloci riservate al trasporto pubblico urbano e di parcheggi di scambio ad essi connessi. Primo stralcio funzionale: parcheggi in località Cimino — Croce».
L’Amministrazione, secondo quanto comunicato dai tecnici, sta lavorando per scongiurare tale ipotesi. Per la valorizzazione dei reperti del Belvedere, pertanto, bisognerà attendere la chiusura dei lavori ed, una volta terminati, di concerto con la Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio competente, si potrà avviare la gara d’appalto sul quale sono stati da tempo accantonati fondi pari a 250.000 €.
Sicuri che ne l’opinione pubblica ne gli attivisti di Taras IN MoVimento abbasseranno la guardia, si auspica che tutti gli attori in causa provvedano ad operare con determinazione e doverosa sinergia col solo unico scopo di non disperdere il valore archeologico dei reperti ritrovati.
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