Riceviamo e pubblichiamo volentieri una richiesta di rettifica ai sensi dell’art. 8 della Legge 47/1948 avanzata dalla dott.ssa Eva Degl’Innocenti, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, in merito alla pubblicazione sul nostro sito, in data 7 gennaio 2018, di un articolo dal titolo “Due anni dalla Riforma Franceschini, primi bilanci per Taranto”, la cui fonte era il sito www.targatota.org. Lo stesso articolo è stato realizzato dallo staff di TargatoTa.
“L’articolo in questione – si legge nella lettera inviata dalla direttrice – illustra un quadro – assolutamente non corrispondente alla realtà – della struttura dalla sottoscritta diretta, il Museo Nazionale Archeologico di Taranto.
E’ infatti destituito di ogni fondamento il contenuto di alcuni passaggi del citato brano giornalistico, che si riportano di seguito e che stupiscono questa Direzione (che sta valutando le opportune azioni consequenziali utili a tutelare la propria integrità ed immagine e la configurabilità di una diffamazione), e la “piccola nota a margine” che parimenti in questa sede si riporta puntualmente:
“Le cronache delle ultime settimane ci informano dell’avvio da parte del museo di una procedura negoziata con un unico operatore invitato (di fatto quindi un’assegnazione diretta)che conferisce ad una associazione (non ad una azienda, ma ad una impresa sociale) l’incarico di progettare un videogame didattico per il MArTA. A sentire i soliti ben informati si tratterebbe di una società vicina a Volpe (il presidente è originario anche lui della provincia di Foggia). Un fatto quest’ultimo che potrebbe anche essere irrilevante, se non fosse che così facendo si è negata la possibilità a tanti operatori specializzati di parteciparvi. Infine, ieri, la nuova Soprintendenza unica di Brindisi, Lecce e Taranto ha trionfalmente annunciato l’approvazione ed il finanziamento da parte del governo di ben dieci interventi di recupero di luoghi culturali del territorio, di cui sette nel territorio di… indovinate? Lecce! Certo, magari noi come al solito ci abbiamo messo del nostro, con la proverbiale inefficienza che dimostriamo nel presentare progetti, ma qualche dubbio però viene: sarà che a pensar male si fa peccato, ma si indovina sempre”.
Sul punto – sottolinea la direttrice – è necessario, anzi fondamentale, precisare quanto segue.
Con decreto del Direttore Generale Turismo del 29/12/2016 rep 316 il Museo Archeologico Nazionale di Taranto è stato nominato beneficiario del finanziamento relativo alla realizzazione del Progetto Sperimentale Gaming realtà virtuale
Il Museo, al fine di realizzare al meglio gli obiettivi che il progetto si pone/impone, ovvero l’applicazione della realtà virtuale in campo museale, ha cercato di avvalersi di professionalità eccellenti che avevano già esperienze di levatura internazionale in tale ambito, riuscendo sapientemente a coniugare alta tecnologica informatica e valore culturale di propri contenuti scientifici, binomio necessario per garantire il successo del prodotto.
I ben informati dovrebbero, a questo punto, invitare i “tanti operatori specializzati”, a guardare sul sito istituzionale del Museo, accessibile a tutti, estimatori e non, e prendere conoscenza delle motivazioni che hanno portato il Museo ad optare per la procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando ed affidare ad un operatore economico determinato la realizzazione del Gaming, nel pieno rispetto delle norme del Codice degli Appalti.
Scopriranno le peculiarità del progetto che si intende realizzare e che con tale operatore verrebbe garantito oltre l’alto contenuto tecnologico, che sicuramente altri operatori possiedono, ma ciò che effettivamente dà il quid pluris è la competenza nei contenuti scientifici, in quanto le professionalità che opereranno nel progetto provengono proprio dal mondo archeologico prima ancora che da quello informatico.
Inoltre, si è voluto dare una continuità ad un’esperienza già iniziata dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, con notevole successo, che continuerà dopo Taranto anche con il Museo Archeologico di Reggio Calabria, determinando un primo inizio di coordinamento dei Musei Autonomi.
Inoltre, ulteriore aspetto non considerato da “InchiostroVerde” è quello economico. La vantaggiosa offerta proposta renderebbe impossibile ad altri operatori specializzati competere al medesimo prezzo e con la medesima qualità.
L’osservazione sulla ragione sociale dell’operatore economico scelto dal Museo è questione irrilevante, ai fini della procedura essendo comunque detentore di Partita Iva, e rimangono oscure le ragioni per cui dovrebbe essere esclusa un’Associazione – impresa sociale.
Infine, la questione che più di altro lascia l’amaro in bocca per le basse insinuazioni che coinvolgono il Museo su un possibile coinvolgimento del prof. Giulio Volpe perché la società aggiudicatrice sarebbe vicina allo stesso sulla base della medesima provenienza geografica, non vi è conoscenza su divieti di contrarre con la P.A. per conflitti di interesse determinati dal luogo di nascita e soprattutto su presunti rapporti con un soggetto completamente estraneo al Museo. Le insinuazioni formulate non trovano assoluto riscontro con la realtà propria del Museo – conclude la direttrice – il quale lavora e lavorerà sempre nel rispetto della legalità, trasparenza e correttezza”.
Nel ringraziare la dott.ssa Degl’Innocenti per le precisazioni fornite, ribadiamo che il contenuto dell’articolo è stato curato dallo staff di TargatoTa, sempre attento alle tematiche culturali e sociali del territorio, e ripreso dal nostro sito in virtù di una collaborazione esistente da diversi anni.
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