“Si vuole far passare il presidente della regione Puglia Michele Emiliano come un’irresponsabile perché chiede una cosa elementare: la modifica del piano ambientale Ilva garantendo quello che in altri paesi europei è dovuto e normale, ovvero il rispetto delle normative ambientali della salute e l’eliminazione della norma che garantisce l’immunità penale e civile in caso di violazione della legislazione sanitaria e ambientale”.
Lo dichiara il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: “Come è noto prima del sequestro di Ilva avvenuto il 26 luglio del 2012 il siderurgico inquinava mortalmente, senza che nessuna istituzione intervenisse. Sono stati i cittadini con le loro denunce a far scoppiare lo scandalo di ‘Ambiente Svenduto’, dopo la data del sequestro lo Stato non ha fatto nulla se non approvare 12 decreti salva Ilva che hanno prorogato l’applicazione delle leggi a tutela della salute della popolazione”.
“Oggi con il piano ambientale proposto da Arcelor Mittal – continua il leader dei Verdi – si proroga fino al 2023 la realizzazione di interventi fondamentali come la copertura del parco minerali. Penso che un primo segnale che il presidente del consiglio Gentiloni potrebbe fare, considerato che il ministro Calenda non ha ritenuto doveroso fornire una risposta, è quella di eliminare con Dpcm l’immunità penale ad Arcelor Mittal prevista dal decreto 98/2016”.
“Di fronte a questa campagna contro il presidente della regione Puglia Emiliano – continua Bonelli – noi ci schieriamo con lui. Perché Taranto è una città che ha pagato un tributo di vite umane a partire dai suoi bambini inaccettabile. Modificare il piano ambientale, introdurre la valutazione del danno sanitario e eliminare l’immunità penale alla proprietà, in nome dell’articolo 3 della Costituzione, sono il minimo che si possa fare in un paese civile”, conclude Bonelli.