Ilva, la Regione Puglia impugna il Dpcm sul piano ambientale

La Regione Puglia ha impugnato il DPCM del 29.9.2017 che ha modificato il Piano Ambientale dell’ILVA di Taranto. Lo comunica il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che dichiara: “Il Decreto è illegittimo: concede di fatto una ulteriore inaccettabile proroga al termine di  realizzazione degli interventi ambientali di cui alle prescrizioni AIA già da tempo scadute e sinora rimaste inottemperate.

Il Decreto consente all’ILVA di proseguire sino al 23/8/2023 l’attività siderurgica nelle stesse  condizioni illegittime e non più ambientalmente sostenibili addirittura precedenti alla prima AIA  nonchè alle BAT (best available techniques) per la produzione di ferro e acciaio pubblicate nel 2012.

Il Governo peraltro ha totalmente ignorato le osservazioni della Regione Puglia formalmente  presentate nell’ambito del procedimento concluso con il DPCM impugnato, senza alcuna  giustificazione, agendo in violazione dei più elementari principi di pubblicità, trasparenza e imparzialità e in spregio al dovere di leale collaborazione istituzionale che dovrebbe ispirare il comportamento della Pubblica Amministrazione”.

LA REAZIONE DI CALENDA: COMUNE E REGIONE METTONO A RISCHIO VENDITA

“Mentre Governo, parti sociali e molti enti locali coinvolti stanno costruttivamente lavorando per assicurare all’Ilva, ai lavoratori e a Taranto investimenti industriali per 1,2 miliardi, ambientali per 2,3 miliardi e la tutela di circa 20.000 posti di lavoro tra diretti e indiretti, il comune di Taranto e la Regione Puglia decidono di impugnare il Dpcm ambientale mettendo a rischio l’intera operazione di cessione e gli interventi a favore dell’ambiente”. Cosi’ in una nota il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda.

“Nonostante la presentazione dettagliata di piano ambientale e industriale fatta al tavolo istituzionale del Ministero, peraltro disertato all’ultimo minuto dal Sindaco di Taranto, l’impegno preso a convocare un tavolo dedicato a Taranto e l’anticipo dei lavori di copertura dei parchi confermato oggi dai commissari – lamenta Calenda – continua la sistematica e irresponsabile opera di ostruzionismo delle istituzioni locali pugliesi. Si tratta credo del primo caso al mondo in cui un investimento di riqualificazione industriale di queste dimensioni viene osteggiato dai rappresentati del territorio che piu’ ne beneficera’. Spero vivamente che Regione e Comune abbiano ben ponderato le possibili conseguenze delle loro iniziative e le responsabilita’ connesse’. (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

DE VINCENTI: SCELTA CONTRO CITTADINI E LAVORATORI

“E’ davvero singolare fare ricorso contro un decreto che, prescrivendo la copertura integrale dei parchi minerali e innovazioni tecnologiche di avanguardia, risolve alla radice i problemi ambientali dello stabilimento di Taranto”. Così il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti che aggiunge: “Una scelta – conclude- contro i cittadini e i lavoratori”. (Ansa)