Ferrovia Circummarpiccolo in chiave turistica, l’appello delle associazioni al presidente Emiliano
WWF Taranto, Fiab Puglia e Rotaie di Puglia scrivono al presidente della Regione Puglia per cogliere l’importante occasione data dalle legge n. 128 del 9 agosto 2017 di inserire la ferrovia Taranto Nasisi-Taranto Arsenale, detta Circummarpiccolo, nella lista di ferrovie dismesse, da trasformare in ferrovie turistiche, prevista nello stesso disegno di legge.
“Il territorio intorno al Mar Piccolo di Taranto, dai primi anni del ‘900 – si legge – è servito da una propria ferrovia di servizio che, dismessa dagli anni ’70, potrebbe essere ristrutturata per due fini, quello turistico e quello di mobilità sostenibile. Infatti, la ferrovia è già connessa, tramite la stazione Nasisi, con la linea RFI Brindisi-Taranto. Un collegamento, quindi, con i poli turistici regionali più promettenti: la Valle d’Itria, sito Unesco, e la Penisola Salentina, che attraverserebbe il cuore della Chora tarantina. In tal modo, l’intera cittadinanza, e non solo, avrebbe la possibilità di muoversi meglio e di godere, per la parte salvata, di quanto ameno potesse apparire il paesaggio agli occhi incantati di Virgilio, Orazio, Mecenate e Columella.
L’antica ferrovia militare se utilizzata congiungerebbe, inoltre, la stazione centrale con il Borgo. Essa utilizzerebbe per il primo tratto il tracciato poco frequentato della tratta Taranto-Brindisi, – con affaccio sul primo seno del Mar Piccolo; da qui passerebbe a monte di Buffoluto sul secondo Seno, alle spalle della sorgente dei Battendieri, a valle dell’ex masseria S. Pietro – attuale Relais Histò – scavalcherebbe il canale d’Aiedda Leverano d’Aquino e toccherebbe la struttura agroturistica San Giovanni in agro di San Giorgio; passerebbe poi a monte della Palude La Vela e proseguirebbe per la contrada Manganecchia, la Pineta Cimino sino all’interno dell’Arsenale della Marina nel centro del Borgo.
Il recupero della Ferrovia in base a quanto descritto dalla legge n. 128 del 09/08/2017, comporterebbe un importante rilancio turistico per la Città di Taranto e per tutto il territorio limitrofo e Lei sa quanto la città jonica abbia bisogno di una svolta dopo anni di fumi. Al tempo stesso, una volta ripresa in chiave turistica, sarebbe molto più facile pensare all’istituzione di alcune corse ferroviarie, in orario di punta, per consentire un allentamento del traffico in entrata ed in uscita dalla città in tutta la zona sud ovest, ovvero chi proviene da Sava, Manduria e San Giorgio Jonico.
La riapertura in chiave turistica della ferrovia “Circummarpiccolo” di Taranto è di fatto un treno da non perdere ed è perciò il caso di prevederlo nella Legge n. 128 del 9 agosto 2017, GU n. 196 del 23 agosto 2017. Per poter inserire tale linea nell’elenco di ferrovie turistiche previsto nell’art. 2 comma 2 nel testo legislativo, la Regione Puglia ha a disposizione 180 giorni dalla pubblicazione del testo sulla Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 23/08/2017 (art. 2 comma 1); la richiesta di inserimento della Circummarpiccolo nella legge sulle Ferrovie Turistiche è da indirizzare al MIBACT che provvederà poi a emanare un decreto specifico.
La linea ferroviaria è connessa inoltre con la rete dell’antica viabilità minore, idonea oggi per strutturare una moderna rete di percorsi escursionistici tra il Mar Piccolo di Levante e i Comuni dell’Arco Jonico che gli fanno da corona. In tale contesto si inserisce anche l’idea di affiancare ai binari una ciclovia da collegare ad altri percorsi di mobilità lenta della zona.
Pertanto, partendo dal presupposto che il principio è quello della salvaguardia del sedime ferroviario, i due progetti si completerebbero a vicenda offrendo soluzioni di scambio intermodale bici+treno. Questo, tecnicamente, è possibile in quanto il tracciato ferroviario e le vicine aree demaniali sono abbastanza ampie da consentire la realizzazione di una via verde ciclopedonale in affiancamento ai binari, oltre che sfruttando tratturi e strade di servizio attigue.
Durante l’estate FIAB ha già lanciato un appello per chiedere l’estensione fino a Taranto della Ciclovia della Magna Grecia prevista in Sicilia, Calabria e Basilicata, progetto inserito nel Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche con l’ultima legge di stabilità del Governo accanto a VenTo, il GRAB e le Ciclovie del Sole Verona-Firenze, Adriatica, Tirrenica, Sarda e dell’Acquedotto Pugliese.
Secondo FIAB, il progetto invece che fermarsi a Metaponto, dovrebbe proseguire per Palagiano e andare a coincidere con l’itinerario EuroVelo 5 Via Francigena, che riprende il cammino della Via Appia Antica da Roma a Brindisi ripercorso due anni fa dal giornalista Paolo Rumiz.
Il percorso avrebbe uno sviluppo complessivo di 90/100 km, di cui 30 km costituiscono l’anello intorno ai due mari, entrando nel quartiere Tamburi, dov’è possibile ammirare i resti dell’acquedotto romano, attraverso il Parco del Galeso, recuperando parti del vecchio tratturo tarantino (di proprietà ANAS) per poi circumnavigare il Mar Piccolo (affiancando la ferrovia in questione) e passare il canale d’Aiedda fino all’Oasi WWF Palude La Vela. Di qui, il giro dei due mari si completa attraverso un itinerario urbano unico: l’arsenale militare, i giardini del Peripato, il liceo Archita con la tomba degli atleti, il MARTA, fino al Tempio di Poseidone e al prezioso ponte girevole con affaccio sul castello aragonese.
UN PROGETTO PER TUTTA LA PUGLIA
Sappiamo benissimo che in questi ultimi anni il territorio pugliese ha avuto una forte accelerata in termini di presenze turistiche, ma allo stesso tempo l’offerta deve essere potenziata dal punto di vista dei collegamenti, dell’offerta legata al turismo esperienziale anche fuori stagione, tutti elementi fortemente innovativi e ricercati dal mercato.
Il progetto della ciclovia e della ferrovia turistica Circummarpiccolo si inserirebbe nei circuiti nazionali ed europei del turismo sostenibile, mettendo in rete le eccellenze del territorio, anche attraverso:
– recupero dei caselli e dei fabbricati dismessi come aree attrezzate
– nuova occupazione giovanile, fonti rinnovabili e agricoltura bio
– valorizzazione delle aree protette naturali e culturali
La ferrovia sarebbe fruibile anche attraverso i ferrocicli (quadricicli su rotaia), previsti dall’art. 10 della legge n. 128 del 09/08/2017 che istituisce le Ferrovie Turistiche e, in prospettiva, si potrebbe pensare al recupero di parte dei 10 km di ferrovia che un tempo andavano da Nasisi a Bivio Bellavista e che collegavano la ferrovia Circummarpiccolo alla linea Taranti-Bari senza transitare dalla città jonica (per non parlare dei 200 km di binari interni all’ILVA).
Non soltanto dunque turismo slow, ma una proposta di riconversione culturale di luoghi un tempo prettamente utilizzati dalle fabbriche e oggi importanti testimoni di archeologia industriale che non avrebbe nulla da invidiare ai migliori esempi europei del distretto della Ruhr o di Bilbao”, concludono Fabio Millarte. presidente del WWF Taranto, Giuseppe Dimunno, presidente della FIAB Puglia, e Luigi Mighali, presidente di Rotaie di Puglia