Ilva, ArcelorMittal: no comment su eventuale uscita Marcegaglia da cordata

ArcelorMittal sta trattando con l‘antitrust europeo per superare i dubbi posti da Bruxelles sull‘acquisizione di Ilva e non intende commentare le notizie di stampa su una possibile uscita del Gruppo Marcegaglia dal consorzio AmInvestCo.

Lo ha detto oggi Matthieu Jehl, vicepresidente di ArcelorMittal e amministratore delegato di Am InvestCo, il consorzio che ha vinto la gara per l‘acquisizione del primo gruppo siderurgico italiano, da tempo in amministrazione straordinaria.

“Non posso fare osservazioni sull‘antitrust, non posso commentare su quello che è stato detto sulla stampa negli ultimi giorni”, ha detto Jehl rispondendo alle domande durante un‘audizione alla commissione Industria in Senato.

Negli ultimi giorni è stato scritto da media italiani, senza commenti degli interessati, che l‘Antitrust europeo avrebbe condizionato il suo assenso all‘acquisto di Ilva da parte di Arcelor all‘uscita del gruppo Marcegaglia dalla cordata per evitare concentrazioni in alcuni segmenti di questo mercato.

Marcegaglia ha il 15% del consorzio. Né Marcegaglia né la Commissione Europea hanno voluto commentare la notizia. Due fonti a conoscenza del dossier hanno invece detto a Reuters che ArcelorMittal sta valutando l‘ipotesi di cedere a un‘azienda italiana il suo impianto siderurgico La Magona a Piombino, nell‘ambito dei possibili rimedi antitrust.

“Stiamo trattando (con la commissione Ue) riga su riga su tutte le parti interessate, non posso commentare né su Marcegaglia né su Cassa Depositi e Prestiti”, ha aggiunto.

A margine dell‘audizione, Jehl ha risposto anche “non posso commentare” alla domanda dei giornalisti se ArcelorMittal intende tenere Ilva a qualunque condizione.

Nelle scorse settimane, prima che l‘antitrust europeo annunciasse l‘avvio di un‘ulteriore fase di indagine sull‘acquisizione di Ilva (che terminerà entro la fine di marzo del 2018), Reuters aveva scritto che il governo italiano aveva chiesto a Cdp di subentrare a Marcegaglia in Am InvestCo perché temeva ostacoli da parte di Bruxelles per un problema di concentrazione su alcuni prodotti siderurgici.