Oggi, così come previsto dalla convocazione del MISE, si è tenuto un incontro tra AM InvestCO e le organizzazioni sindacali, presso il Ministero dello sviluppo Economico alla presenza del Vice Ministro Bellanova, per la presentazione e discussione del piano ambientale di Arcelor Mittal.
La Fiom Cgil ha denunciato un atteggiamento poco trasparente da parte del Governo in relazione all’approvazione del piano ambientale, la discussione sul piano ambientale infatti sarebbe dovuta avvenire mediante la convocazione della conferenza di servizi prima dell’approvazione del DPCM del 29 settembre 2017 che ha di fatto decretato per legge le misure previste all’interno della nuova autorizzazione integrata ambientale.
La Fiom ritiene irricevibile il piano ambientale approvato dal Governo in quanto non introduce innovazioni tecnologiche che modificano l’attuale ciclo integrale dello stabilimento di Taranto al fine di ottenere una fattiva riduzione delle problematiche ambientali.
“Inoltre – spiega il sindacato – a nostra specifica richiesta, sull’introduzione di impianti di preriduzione, AM InvestCO ha risposto che il piano industriale non prevede l’utilizzo del DRI nonostante gli impegni presi con il governo in fase di aggiudicazione del bando. Riteniamo infatti che le problematiche ambientali e sanitarie non possono limitarsi ad una fittizia accelerata sulla copertura dei parchi minerali o ad un eventuale riduzione dei tempi delle prescrizioni previste dall’AIA”.
La Fiom Cgil inoltre, così come denunciato in più occasioni, ha ribadito il persistere dell’emergenza amianto all’interno dell’Ilva e ha chiesto al governo di ridurre i tempi previsti dal DPCM per lo smaltimento di amianto. Ha confermato la necessità di istituire un tavolo tecnico specifico, con i Ministeri competenti, per garantire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e per l’allontanamento dalle fonti di rischio degli stessi.
Durante l’incontro odierno la Fiom Cgil ha consegnato al vice ministro Bellanova e ai vertici di AM InvetsCO la Valutazione del Danno Sanitario elaborata da ARPA Puglia, dalle ASL delle aree a rischio ambientale e dall’AreS con il coordinamento di ARPA Puglia in conformità alla Legge Regionale n. 21 del 24/07/2012 con i criteri metodologici stabiliti dal Regolamento attuativo n. 145 del 05‐10‐2012, relativa alla valutazione del rischio cancerogeno inalatorio per le emissioni in atmosfera per lo scenario 2016.
La Fiom Cgil chiede quindi preventivamente al Governo, ai Ministeri competenti e alla Regione Puglia di verificare, attraverso la Valutazione del Danno Sanitario, che le prescrizioni previste dal DPCM del 29/09/2017 siano sufficienti a garantire la tutela della salute dei cittadini del territorio ionico e dei lavoratori, dell’ambiente e del territorio ionico già fortemente provato dall’ impatto ambientale dell’Ilva di Taranto.
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