Massafra ha già subito troppo: non c’è spazio per ampliamenti, nuovi impianti di incenerimento o discariche di rifiuti. E’ questo l’unanime parere emerso nella recente Assemblea dei Soci di ISDE Massafra, tenutasi martedì scorso. Al centro della discussione la recente riunione del 2 novembre con l’Assessore Regionale all’Ambiente Filippo Caracciolo, Il Sindaco di Massafra Fabrizio Quarto, il presidente della Provincia Martino Tamburrano, insieme ad i principali Dirigenti Regionali di pertinenza ed al quale era presente anche, quale uditore, il presidente di ISDE Massafra, Delio Monaco.
Molte le buone notizie emerse: sia Regione che Comune di Massafra hanno dichiarato (intento concretizzatosi nei giorni seguenti) di voler impugnare l’atto con cui la Provincia, ad inizio settembre, concedeva ad Appia Energy una proroga all’autorizazione integrata ambientele (AIA) per il cd raddoppio dell’inceneritore. L’AIA stessa sarà poi sottoposta ad una rivalutazione alla luce delle novità normative e medico-scientifiche intercorse: viene in pratica accolta in pieno la richiesta emersa a gran voce nella manifestazione “Massafra Vuole Respirare” del 30 giugno . Il provvedimento sarà riaperto dalla Regione, che se necessario avocherà a se ogni decisione su tali temi. Dopo serrata discussione si è finalmente registrato l’impegno del Presidente della Provincia Martino Tamburrano ad esprimere il parere (atteso da oltre 4 mesi) sul cd terzo inceneritore (fanghi): pare arriverà a giorni. Sulla decisione peseranno sicuramente il parere contrario di ARPA e Comune di Massafra. ISDE Italia si impegnò molto a contrastare questo progetto, redigendo un documento che smontava puntualmente le affermazioni della ditta proponente.
Se sul fronte dei nuovi impianti sembrano esserci buone possibilità per la loro definitiva archiviazione, molte preoccupazioni sono emerse circa la possibilità di nuovi conferimenti, per un totale di 140000 mc, nella nostra discarica, gestita da CISA ed ormai prossima ad esaurirsi. Il nuovo, ennesimo “ampliamento” della discarica desta serie preoccupazioni da parte di chi, come noi, difende la salute e l’ambiente, specie in un territorio riconosciuto ad alto rischio ambientale, e quindi sanitario. Sembra paradossale che Massafra, debba ancora accogliere rifiuti. Suona come ingiustizia che i massafresi, che pazientemente differenziano i loro rifiuti, debbano essere destinazione di uno squallido turismo dei rifiuti. Saggia pare la proposta, nata a latere dell’incontro, di indire una assemblea pubblica con tutti i protagonisti: politici, dirigenti, popolazione. ISDE Massafra, fortemente contraria sia a nuovi impianti che ad ampliamenti degli esistenti, contribuirà ad arricchire scientificamente il confronto e ricorda sin d’ora che la partecipazione popolare può fare la differenza nell’orientare le scelte di chi dovrà decidere.