Amianto in Ilva, la Fiom Cgil sollecita la Regione Puglia su accertamenti
La Fiom Cgil, lo scorso 22 maggio, aveva denunciato la necessità di istituire un tavolo di confronto per la gestione dell’emergenza amianto in Ilva, con particolare riferimento alla individuazione di eventuali altri materiali contenenti amianto e alla programmazione degli interventi di bonifica.
La Regione Puglia a seguito della denuncia della Fiom invitava l’Arpa Puglia e l’ASL di Taranto a effettuare un’ispezione volta all’accertamento della presenza di materiali contenenti amianto, nonché alla valutazione del relativo stato di conservazione e all’esecuzione di campionamenti d’aria per la determinazione della quantità di fibre aerodisperse e la successiva valutazione del rischio sanitario.
La Fiom Cgil, nonostante siano passati sei mesi dalla nota della Regione Puglia, ad oggi non ha ricevuto alcuna informazione non solo relativamente alle risultanze delle attività ma neanche all’eventuale avvio delle stesse. La Fiom Cgil chiede alla Regione Puglia lo stato di attuazione delle attività richieste ad ARPA Puglia e all’ASL con la nota del 30/05/2017 sottolineando che l’amianto rappresenta una grande criticità, sia in riferimento all’esposizione al rischio dei lavoratori sia in riferimento al rischio ambientale, aggravata dall’eventuale presenza di materiale contenente amianto non censito.
La Fiom Cgil ha più volte richiesto la necessità di conoscere non solo la mappatura ma anche il piano di bonifica, incluso il cronoprogramma, i tipi e lo stato di amianto, i procedimenti applicati per la bonifica, il numero e i dati anagrafici degli addetti, le caratteristiche degli eventuali prodotti contenenti amianto e le misure adottate e in via di adozione per la tutela della salute dei lavoratori e dell’ambiente.
Il prossimo 14 novembre 2017, in occasione dell’incontro al MISE sul piano ambientale presentato da AM InvestCO, chiederemo al governo di modificare l’articolo 13 del DPCM del 29/09/2017 che prevede lo smaltimento di amianto entro il 23/08/2023. Le 3750 tonnellate di amianto censito ancora da smaltire, oltre alle 1750 tonnellate già smaltite dalla gestione commissariale necessitano di un tavolo tecnico specifico, con i Ministeri competenti, per garantire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e per allontanare dalle fonti di rischio gli stessi lavoratori anche attraverso l’estensione dei benefici previdenziali da esposizione ad amianto per gli stessi dipendenti ILVA.