Ilva, Fiom Cgil: “Copertura dei parchi minerali? Specchietto per le allodole”
“I Commissari Straordinari hanno annunciato attraverso una nota stampa l’avvio dei lavori di copertura dei parchi minerali in accordo alle istruzioni ricevute dal Ministro dello Sviluppo Economico Calenda. Saranno in realtà esclusivamente avviate, attraverso la rimozione dei cumuli e l’attuazione di altre misure propedeutiche, le attività preliminari previste dal progetto di copertura dei parchi”. Avverte la Fiom Cgil di Taranto che aggiunge: “La copertura dei parchi è indubbiamente una attività imprescindibile, andrebbero per questo motivo accelerati i tempi per la realizzazione riducendo quindi i tre anni previsti dal piano ambientale di AM InvestCO e ribaditi nella nota stampa dei Commissari Straordinari, ma allo stesso tempo bisognerebbe modificare radicalmente l’attuale processo produttivo attraverso l’ introduzione di innovazioni tecnologiche capaci di ridurre gli inquinanti impattanti come benzopirene e diossina”.
Continua la Fiom: “Durante le giornate di “wind day” infatti non vi è solo un eccessivo spolverio di minerale che imbratta un intero quartiere a ridosso dello stabilimento siderurgico ma sono soprattutto gli inquinanti provenienti dall’area a caldo a procurare quell’elevato rischio cancerogeno certificato da Arpa e Asl, attraverso i diversi studi condotti negli ultimi anni. Il governo ha preferito ancora una volta sottrarsi ad una discussione con le istituzioni e la stessa Fiom Cgil che avevano segnalato alcune criticità contenute nel piano ambientale e che sarebbero dovute essere disquisite nella conferenza di servizi. Tale conferenza di servizi non si è mai fatta e, il 29 settembre, il governo ha varato il DPCM incurante delle sofferenze di un intero territorio.
Ci troviamo ancora una volta di fronte ad annunci da parte del Governo che non risolvono del tutto il problema ambientale e sanitario e che hanno un unico obiettivo: distogliere l’attenzione sulle reali criticità contenute nella nuova AIA approvata con il DPCM del 29 settembre del 2017. Adesso basta! La Fiom Cgil chiede a gran voce che sia elaborata la Valutazione del Danno Sanitario, una soluzione necessaria a garantire la salute dei cittadini e degli stessi lavoratori. Se il governo continua a negarla evidentemente teme che possano emergere quelle criticità che Arpa Puglia, Comune di Taranto e anche la stessa Fiom hanno posto con la formalizzazione delle osservazioni. Il cambio radicale del piano ambientale con l’introduzione di innovazioni tecnologiche, come l’impianto di prededuzione, e l’intervento pubblico, con l’utilizzo della Cassa Depositi e Prestiti, sono la soluzione per garantire un futuro alla città e ad Ilva”.