Per antonomasia il cane è il migliore amico dell’uomo, ma con il progetto “Insieme per la Pet Therapy” a Pulsano lo diventerà soprattutto per ragazzi affetti da autismo e da sindrome down, nonché per anziani affetti dal disturbo di Alzheimer. Sono questi, infatti, i destinatari del progetto “Insieme per la Pet Therapy” promosso da una rete di tre associazioni di volontariato: Angeli Figli dell’Autismo, la capofila, Il Pentagono e l’A.N.T.A. Onlus Sava; il progetto è stato ammesso all’Invito 2017 Proposte in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato di Taranto.
Le attività del progetto, programmate nei weekend di questo mese, per complessive otto sedute pomeridiane, inizieranno oggi, dalle ore 15.30 alle ore 18,30, presso il Giardino della Casa comunale di Pulsano, in Via degli Orti n. 1. Si inizierà con una prima fase tesa a far prendere confidenza il destinatario dell’intervento con il cane; in un secondo momento, dopo che si sarà instaurato un clima di fiducia reciproca, indispensabile per creare una relazione stabile tra i due attori, sarà poi elaborato e realizzato un programma adeguato a conseguire i giusti benefici, sia ai ragazzi che agli anziani.
Il progetto “Insieme per la Pet Therapy” prevede anche che, laddove ci sia la possibilità e/o il bisogno, vengano coinvolte anche le famiglie dei ragazzi disabili intenzionate ad adottare un cane; in tal caso sarà l’associazione ANTA Onlus Sava ad indirizzare la scelta verso il cane più corrispondente all’esigenza. Il progetto prevede, inoltre, che negli incontri con le famiglie dei soggetti con disabilità e in quelli con le scolaresche e le strutture specializzate, collaboratori qualificati e competenti sensibilizzino i partecipanti su questa tematica sociale.
La pet therapy integra, rafforza e coadiuva le tradizionali terapie e può essere impiegata, su pazienti affetti da diverse patologie, con l’obiettivo di determinare un miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale e psicologico-emotivo.
Lo scopo di queste co-terapie è quello di facilitare l’approccio medico e terapeutico delle varie figure mediche e riabilitative, soprattutto nei casi in cui il paziente non dimostra una collaborazione spontanea. La presenza di un animale, infatti, permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente, utile sia per stabilire un canale di comunicazione paziente-animale-operatore sanitario, sia per stimolare la partecipazione attiva del paziente stesso.
Fondamentale è individuare l’animale adatto al singolo soggetto in base alle preferenze personali, alle capacità psico-fisiche, all’analisi delle eventuali fobie specifiche e alle allergie, una scelta da verificare in relazione alla risposta emotiva delle prime sedute. Per informazioni e contatti: Claudio Salinaro, presidente Associazione di volontariato “Angeli Figli dell’Autismo” cell. 393.4634347i.
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