“Giornate come questa restituiscono il senso di tanto impegno e ripagano le sofferenze, le attese, le paure: risolta questione ex Isolaverde”. Cosi twittava il 25 aprile scorso il presidente della regione Emiliano dopo la firma tra il sindaco Ippazio Stefàno, la d.ssa Vera Corbelli e la task force della regione puglia Leo Caroli per il progetto “Verde Amici”. A distanza di sei mesi una delegazione dei lavoratori dell’ex Taranto Isolaverde esprime la sua delusione in una nota che riportiamo di seguito.
Quante belle parole… Purtroppo non ci chiamiamo Ilva o Xylella e non facciamo parte della Sanità. Siamo solo 200 misere famiglie martoriate da quasi tre anni. Figli di un Dio minore che ancora non vedono la luce in fondo al tunnel. Figli di un Dio minore che, dopo aver aspettato le elezioni comunali, la formazione della nuova giunta, il suo insediamento e poi, come se non bastasse, per il loro “sforzo sovraumano”, anche aspettare le loro ferie (e siamo arrivati a fine agosto) siamo riusciti a “conoscere” il nuovo sindaco Melucci che ci illustrava che stavano “lavorando” e che per la fine di settembre e gli inizi di ottobre sarebbe partito il progetto verde amico e i suoi relativi corsi di formazione.
Ottobre è finito e anche e soprattutto la nostra pazienza anche. Siamo stati attori, abbiamo assistito e subito di tutto in questi ultimi e lunghi 20 anni di precariato presso la pubblica amministrazione. La trasmissione televisiva a cura della redazione di Report, mandata in onda recentemente su Rai 3, ha riaperto ferite già sanguinanti che a causa del fallimento di Taranto Isolaverde si sono riacutizzate e per il quale chiederemo sempre verità e giustizia. Ferite dalla difficile guarigione, poiché infette dalla cancrena alla quale la politica, esclusiva responsabile, ha condotto lo stato della vertenza troppo trascurata da tutti i suoi rappresentanti, tranne pochi eroici sindacalisti che hanno tenuto alta l’attenzione per evitare che cadesse nel dimenticatoio.
Politica che a vario titolo se ne è occupata, abbandonando la vertenza senza proporre soluzioni, trovate solo in parte da altre parti intervenute in soccorso. Si è avuta la certezza, che si sarebbe potuta risolvere molto prima con la buona volontà principalmente della Provincia, che avrebbe dovuto occuparsene con maggior zelo e tempestività. Della Regione Puglia che avrebbe dovuto offrire asilo prima alle unità lavorative in carico ai Centri Per l’Impiego da ben 18 anni, in quanto attività di sua competenza e solo delegata alle province.
Abbiamo atteso pazientemente tutte le fasi necessarie, forse anche troppe frasi iperboli, con la speranza che gli uomini politici comprendessero la difficoltà di tante famiglie di superare un tracollo almeno in parte evitabile ed invece temiamo di vedere nuovamente allontanarsi la soluzione lavorativa per coloro che sono ancora in attesa di un posto di lavoro, che per 145 unità sarà garantito dal Comune, solo dopo altro calvario da patire, questa volta con il trasferimento delle proteste dalla Provincia al Comune, come sta per avvenire ad opera di buona parte dei lavoratori abbandonati e non più in grado di sopportare questa nuova delusione.
Altre unità lavorative, circa 50 aspettano soluzione da appalti a cura dell’iniziativa provinciale in vari servizi di estrema utilità sociale da offrire ai cittadini che per queste attività corrispondono il loro contributo sotto forma di doverosa tassazione. Non vogliamo apparire presuntuosi, ma se i lavoratori fossero stati coinvolti a contribuire con il notevole bagaglio di conoscenze ed esperienze alla soluzione della vertenza, ognuno nell’ambito delle sue competenze, avremmo potuto fornire un apporto decisivo alla sua risoluzione.
LA NOTA DEI SINDACATI
“A seguito delle promesse fatte ai lavoratori e non ancora mantenute“, le organizzazioni sindacali Filcams CGIL, UIL Funzione Pubblica e Cobas, chiedono “immediatamente il rispetto degli accordi sottoscritti“. In merito al progetto Verde Amico per le bonifiche, i sindacati sollecitano “l’avvio immediato della selezione dei lavoratori da assumere da InfraTaras; mentre per quanto riguarda le competenze della provincia di Taranto una convocazione presso questa Prefettura con contestuale avvio dei bandi di gara per gli impianti termici, le pulizie e la manutenzione stradale, secondo gli accordi sottoscritti“. Infine chiedono “l’accoglimento di tali richieste a strettissimo giro di posta e annunciano che in caso contrario ricorreranno a tutte le forme sindacali di lotta per il rispetto dei citati accordi“.
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