Ilva, Unicef: assurdo scegliere tra diritto alla salute e diritto all’istruzione

L’ultimo wind day ha visto Taranto subire ancora una volta in maniera insopportabile gli effetti dell’inquinamento ambientale: una nube nera, densa di nanoparticelle, ha coperto il rione Tamburi trasportando i minerali siderurgici su case, palazzi e scuole“: lo spiega Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia.

Il Sindaco – aggiunge – ha disposto la chiusura delle scuole e di tutti gli esercizi pubblici, una pratica che si ripete ogni volta che i livelli di inquinamento nell’aria si alzano a causa del vento che spira dall’impianto verso la città. E’ assurdo che nel 2017 in Italia si sia costretti a scegliere se garantire il diritto alla salute o quello all’istruzione dei bambini, un diritto, quest’ultimo, che praticamente dipende dalla direzione in cui spira il vento.

I wind days segnalati dall’Arpa sono frequenti e rendono la vita dei tarantini, già seriamente segnati dal problema dell’inquinamento e dal terrore delle malattie ad esso associate, ancora piu’ precarie. La continuità scolastica e’ una chimera in condizioni del genere. I bambini sono molto più sensibili rispetto agli adulti alle diverse tipologie di inquinamento, dato che i loro polmoni, il loro cervello e il sistema immunitario si devono ancora sviluppare in maniera completa e le loro vie respiratorie sono più permeabili.

Come Unicef non possiamo che unirci all’appello dei Genitori Tarantini, che chiedono maggiori tutele per la propria salute e quella dei loro figli, spesso impossibilitati a giocare all’aperto perchè tutto il minerale sospinto dal vento si deposita su parchi, palazzi e balconi. Il diritto alla salute, all’istruzione e al tempo libero sono sanciti dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989 e ratificata dall’Italia ventisei anni fa”.