“A Taranto sull’Ilva le prescrizioni ambientali dell’AIA non sono state rispettate e questo significa che la salute dei tarantini in questi anni e’ stata esposta ad ulteriori ed inaccettabili rischi. Lo hanno messo nero su bianco nella relazione consegnata alla Procura, i custodi giudiziari dello stabilimento”. Scrive in una nota il coordinatore dei verdi Angelo Bonelli, che spiega: “Ci troviamo quindi di fronte ad una situazione gravissima e questa notizia conferma che la sentenza n. 85 del 2013 della Corte Costituzionale, che affermava che i primi decreti salva Ilva potevano ritenersi legittimi solo se le prescrizioni ambientali previste dall’Aia fossero state rigorosamente applicate, e’ stata violata. Ma come è possibile che questo sia accaduto senza che l’autorità giudiziaria sia intervenuta? Perché a chi gestisce Ilva e anche ai futuri proprietari indiani e’ stata concessa l’immunità penale? Una barbarie contro la quale ci saremmo aspettati un ricorso alla corte costituzionale da parte della Procura di Taranto che invece è rimasta ferma”.
“La medesima Procura il 7 aprile del 2016 chiese l’archiviazione, sostenendo che non erano «ancora scaduti i termini entro cui i responsabili aziendali sono tenuti ad attuare le prescrizioni Aia, confluite nel piano ambientale» e che comunque operava «l’esimente prevista dal decreto n. 1/2015» secondo cui «le condotte poste in essere in attuazione del predetto piano non possono dare luogo a responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario o dei soggetti da questo funzionalmente delegati»”.
“E’ noto – prosegue Bonelli – che i lavori più onerosi e ambientalmente più rilevanti su Ilva come la copertura dei parchi minerali, il rifacimento delle cokerie e dell’altoforno 5, il più grande d’Europa, non sono neanche preventivati, benché previsti dall’Aia del 2012 prima e dal piano ambientale poi e che la loro realizzazione sia stata recentemente prorogata addirittura al 2023. Con ben 10 decreti salva Ilva non è stato garantito il diritto alla salute e neanche l’occupazione mentre e’ stata concessa l’immunità penale”.