Giustizia per Taranto sente di dover fare un nuovo appello alla cittadinanza, alle associazioni e ai lavoratori sensibili al tema ambientale e sanitario. Di seguito la nota stampa.
Notizia di pochi giorni fa il preannunciato esubero di oltre 3 mila dipendenti dell’acciaieria Ilva e la perdita di diversi diritti per tutti gli altri nei nuovi contratti. Non è gratificante dover recitare la parte delle Cassandre, ma la città che si batte da anni per la riconversione economica del territorio aveva previsto tutto. Nelle istanze consegnate al Prefetto ed al Governo, così come nella grande manifestazione del 25 febbraio, parlavamo di tagli alle maestranze facilmente preventivabili, oltre che di salute ed ambiente.
Maestranze che già da anni si sarebbero potute formare grazie ai fondi europei a disposizione e reimpiegate in un’autentica opera di bonifica del territorio. Anni in cui si sarebbe potuto studiare e realizzare un piano per l’emancipazione di Taranto dall’acciaio, ma che sono stati persi per rincorrere chimere di un’ambientalizzazione che non esiste neppure sul vocabolario.
Da tempo la città ha fatto seguire alla protesta delle proposte concrete di riconversione, ma è convenuto ignorarle per non dare speranze di cambiamento. I Governi nazionali hanno fatto da sponda alle banche creditrici dell’Ilva ed i partiti locali, assieme alla miope Confindustria, ad adulare i vertici nazionali delle rispettive segreterie, declinando sul territorio i diktat da queste ricevute.
In mezzo a tutto questo gli operai ed una città stritolati da una crisi sanitaria, ambientale, economica e sociale senza precedenti, pur in presenza di straordinarie potenzialità di benessere alternativo. Per questo ora appare quanto mai vitale unire tutte le forze sane della città vittime di quest’irresponsabile modello economico e rivendicare il fermo degli impianti, la chiusura di tutte le fonti inquinanti, la bonifica e la riconversione del territorio a forme più sane e virtuose di economia. A questo scopo Giustizia per Taranto convoca associazioni, cittadini e lavoratori Ilva in una grande assemblea, mercoledì 18 ottobre, alle ore 20, presso la sede dell’Abfo onlus, in via lago di Montepulciano 1. Auspichiamo la maggior partecipazione e coesione possibile.
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