Rischio tsunami e mareggiate eccezionali: gli esperti ne parlano a Taranto

TARANTO – Sono attesi nella città ionica, dal 27 al 30 settembre, geologi provenienti da tutta Italia. Luogo d’incontro l’ex convento San Francesco che ospita il Dipartimento Jonico dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, dove AIGeo – Associazione Italiana di Geografia Fisica e Geomorfologia – organizza l’annuale Assemblea Generale.

Il giorno 27 si svolgerà il Consiglio Direttivo dell’Associazione, eletto nel 2015 e in carica fino al 2018. Il giorno 28 inizieranno i lavori dell’Assemblea con focus sull’evoluzione costiera della città di Taranto; alla sessione scientifica seguiranno due escursioni in barca, la prima nel Mar Piccolo, la seconda nel Mar Grande e Isole Cheradi.

Nell’ambito del Progetto START della Regione Puglia, si svolgerà la sessione scientifica del workshop con la presentazione della nuova simbologia per la cartografia della morfodinamica costiera, redatta da gruppi di ricerca afferenti alle università italiane. I lavori, introdotti dal Direttore AIGeo, saranno accompagnati dagli interventi dei referenti del gruppo di progetto START. La sessione scientifica sarà seguita da un field trip tra la gravina di Leucaspide, la piana di Taranto e il Mar Piccolo.

Gli esperti si soffermeranno sui rischi che corrono le nostre coste. A tal proposito segnaliamo le dichiarazioni rilasciate da Gilberto Pambianchi , Presidente Nazionale dei geomorfologi Italiani, e  raccolte dal Meteoweb.eu:  “Ondazioni eccezionali sono sempre più frequenti ed in continuo aumento lungo le coste italiane. Tali studi che illustreremo alla stampa con nuovi risultati scientifici importanti sono provati dai profondi fenomeni di erosione e di inondazione della fascia costiera italiana che si materializzano con l’impatto sempre più frequente di ondazioni eccezionali legate ad eventi meteorologici estremi connessi al cambiamento climatico.

Questi, di particolare evidenza lungo le coste oceaniche, sono in continuo aumento anche lungo la fascia costiera del bacino del Mediterraneo. Il manifestarsi di precipitazioni intense sempre più concentrate amplifica l’effetto delle mareggiate e quindi lungo la fascia si scarica l’energia del sistema marino e di quello continentale determinando condizioni di alluvionamento e di inondazione, come avvenuto nel recente passato lungo le coste della piana di Taranto e Metaponto, lungo le coste del Gargano, della Liguria e della Messinese in Sicilia”.

Un’altra anticipazione viene offerta da Giuseppe Mastronuzzi, geomorfologo dell’Università di Bari e Coordinatore del Gruppo di Lavoro “Morfodinamica Costiera” istituito dall’Associazione Italiana di Geomorfologia: “Grazie a questo progetto, ai dati raccolti lungo la costa italiana, è possibile ora definire in tempo reale l’impatto di una mareggiata eccezionale e costruire scenari verosimili per un eventuale tsunami”.

I dettagli li conosceremo nei prossimi giorni.