Rotaie di Puglia e FIAB: insieme per ferrovia e ciclovia turistica Circummarpiccolo
“Un progetto globale di rigenerazione della città di Taranto e della sua area vasta, che viene incontro alla domanda di mobilità lenta da parte di nuovi turisti e di valorizzazione dell’ecosistema dei due mari restituendolo ai tarantini”. Così lo definiscono le associazioni Rotaie di Puglia, che promuove il turismo ferroviario a livello regionale, e il coordinamento FIAB Puglia, Federazione Italiana Amici della Bicicletta. Si tratta del recupero della ferrovia dismessa Nasisi – Taranto Arsenale, comunemente nota come “Circummarpiccolo”, approfittando della recente approvazione della legge che istituisce le ferrovie turistiche e dei finanziamenti per il Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche.
L’obbiettivo delle due associazioni è duplice: da una parte, sensibilizzare gli enti locali e regionali affinché presentino i progetti al Governo, precisamente al Ministero dei Beni Culturali (MiBACT) e al Ministero dei Trasporti (MIT); dall’altra, creare un movimento di opinione intorno all’idea progettuale, raccogliendo le adesioni di tutti i soggetti sociali ed economici potenzialmente interessati dalle ricadute sul territorio e non solo.
LA FERROVIA TURISTICA IN PUGLIA
Qualcuno senz’altro ricorda, negli anni scorsi la presenza fissa di un convoglio storico delle Ferrovie dello Stato che in determinati periodi dell’anno partiva dallo scalo jonico per raggiungere località rinomate in Puglia con un costante tutto esaurito a bordo fatto da 400, 500 e anche 800 viaggiatori, praticamente un intero paese che si muoveva con il treno storico; dopo pochi anni, il panorama è cambiato.
Quel convoglio, che trasportava sostanzialmente viaggiatori tarantini, è stato trasferito in altre regioni d’Italia (alcune carrozze espletano servizio sulla Transiberiana d’Italia in Abruzzo) mentre proprio in questi mesi la città di Taranto è divenuta approdo di alcune navi da crociera della compagnia inglese Thomson Cruises che, con la nave Thomson Spirit, ha effettuato nel 2017 ben sette scali nel porto jonico. Immaginiamo quindi un’offerta di turismo esperienziale legata all’arrivo delle grandi navi da crociera.
I crocieristi, giunti a Taranto, avrebbero la possibilità di raggiungere la vicina stazione ferroviaria e da lì compiere un’escursione a bordo del Treno Storico nelle riserve naturali intorno a Taranto grazie proprio alla ferrovia Circummarpiccolo e su questa, con una sosta programmata troverebbero un mercatino delle aziende locali capaci di offrire ad essi le eccellenze del territorio. Un’offerta turistica di questo tipo poi sarebbe ben vista dalle compagnie di navigazione che focalizzerebbero l’attenzione su questo particolare biglietto di visita.
Oltre alla Circummarpiccolo, il treno storico potrebbe infatti anche raggiungere la Valle d’Itria, Alberobello e Castellana Grotte grazie alle linee delle Ferrovie Sud Est che partono proprio da Taranto, ma anche Otranto, Lecce e Gallipoli, dov’è presente un’altra ferrovia dal centro al porto il cui recupero in chiave turistica è altrettanto prioritario.
La ferrovia Nasisi – Taranto Arsenale, costruita nei primi anni del ‘900 e chiusa negli anni ’70, è lunga 18 km e conserva ancora gli aspetti originali dell’epoca della propria costruzione, assumendo di fatto un’enorme valore storico legato all’archeologia industriale, degno di essere adeguatamente tutelato e valorizzato. Il binario è ancora integro in molti tratti e la sua riattivazione in chiave turistica si avrebbe con pochi milioni di euro.
“E’ importante – dichiara Luigi Mighali, presidente di Rotaie di Puglia – approfittare della legge appena emanata, ovvero la n. 128 del 09/08/2017, allo scopo di dare una nuova vita all’infrastruttura in chiave turistica, come descritto nella stessa legge. Tale legge prevede un elenco di linee ferroviarie dismesse o in disuso, da recuperare e trasformare in ferrovie turistiche per far circolare su di esse convogli storici o comunque turistici in grado di portare in quei territori un turismo di qualità abbinato ad un turismo di massa legato a grandi eventi. In tale elenco non figurano al momento linee ferroviarie pugliesi, eccezion fatta per pochissimi chilometri a Rocchetta Sant’Antonio (FG) per la linea diretta ad Avellino. Bisogna, però, muoversi con tempismo: è già incominciato il conto alla rovescia dei 180 giorni utili perché la Regione Puglia richieda di integrare l’elenco”.
CICLOVIA VS FERROVIA?
Ma come si conciliano il recupero turistico di ciclovia e ferrovia? Partendo dal presupposto che il principio in comune è quello della salvaguardia del sedime ferroviario, dalla costruzione di nuove strade o nuove urbanizzazioni, nel caso della Circummarpiccolo i due progetti non solo possono convivere, ma anzi si completerebbero a vicenda offrendo soluzioni di scambio intermodale bici+treno. Questo, tecnicamente, è possibile in quanto il tracciato ferroviario e le vicine aree demaniali sono abbastanza ampie da consentire la realizzazione di una via verde ciclopedonale in affiancamento ai binari, oltre che sfruttando tratturi e strade di servizio attigue; gli stessi ponti della ferrovia, essendo predisposti al raddoppio, possono ospitare entrambi i percorsi.
“Come FIAB – sottolinea Giuseppe Dimunno, coordinatore regionale – siamo fortemente convinti che l’integrazione fra i due progetti di ciclovia e ferrovia possano realizzare la “massa critica” necessaria per spingere il progetto e farne un landmark. La priorità è quella di un progetto di ampio respiro, e non di singoli pezzettini di piste ciclabili, sbloccare il già pianificato riuso del demanio militare, per l’inserimento del circuito all’interno di un itinerario ciclistico e pedonale di interesse internazionale”.
PORTARE LA CICLOVIA DELLA MAGNA GRECIA A TARANTO, LA CITTA’ SPARTANA
Durante l’estate FIAB ha già promosso su Inchiostro Verde un appello per chiedere l’estensione fino a Taranto della Ciclovia della Magna Grecia prevista in Sicilia, Calabria e Basilicata, progetto inserito nel Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche con l’ultima legge di stabilità del Governo accanto a VenTo, il GRAB e le Ciclovie del Sole Verona-Firenze, Adriatica, Tirrenica, Sarda e dell’Acquedotto Pugliese. L’appello è ancora aperto e sono giunte adesioni da parte di importanti realtà locali, per costruire una rete di sostegno che verrà lanciata a breve.
UN PROGETTO PER TUTTA LA PUGLIA
Sappiamo benissimo che in questi ultimi anni il territorio pugliese ha avuto una forte accelerata in termini di presenze turistiche, ma allo stesso tempo l’offerta deve essere potenziata dal punto di vista dei collegamenti, dell’offerta legata al turismo esperienziale anche fuori stagione, tutti elementi fortemente innovativi e ricercati dal mercato.
Il progetto della ciclovia e della ferrovia turistica Circummarpiccolo si inserirebbe nei circuiti nazionali ed europei del turismo sostenibile, mettendo in rete le eccellenze del territorio, anche attraverso: recupero dei caselli e dei fabbricati dismessi come aree attrezzate; nuova occupazione giovanile; fonti rinnovabili e agricoltura bio; valorizzazione delle aree protette naturali e culturali.
La ferrovia sarebbe fruibile anche attraverso i velorail (quadricicli su rotaia) e, in prospettiva, si potrebbe pensare al recupero dei 10 km di ferrovia Nasisi – Bivio Bellavista, attualmente utilizzata solo per le merci (per non parlare dei 200 km di binari interni all’ILVA). Non soltanto dunque turismo slow, ma una proposta di riconversione culturale e di archeologia industriale che non avrebbe nulla da invidiare ai migliori esempi europei del distretto della Ruhr o di Bilbao.
Rotaie di Puglia e FIAB
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