Ilva, Fiom: il primo punto critico resta il piano di risanamento ambientale
“Per noi il primo punto critico resta il piano di risanamento ambientale. Quello che è stato presentato non risponde ai giusti criteri e noi, insieme a Legambiente, abbiamo da tempo inviato le nostre osservazioni critiche. A dirlo è la segretaria generale della FIom Cgil Francesca Re David, commentando il rinvio a ottobre dell’incontro sull’Ilva tra azienda e sindacati al ministero dello Sviluppo economico. “Serve un risanamento vero che, come in altri analoghi impianti europei, si può fare” aggiunge l’esponente sindacale: “Va risanato tutto quello che c’è, e va messo in sicurezza un impatto ambientale sostenibile per il territorio di Taranto”.
Il secondo punto critico riguarda l’occupazione. “Non si può pensare di fare un passaggio di questo tipo lasciando a casa 4 mila persone” prosegue Re David: “Tutti i lavoratori devono restare dentro, si può parlare di cassa integrazione, di solidarietà, ma non esiste che si possa pensare che una crisi come questa si risolva lasciando la gente a casa”. La crisi, conclude la segretaria generale Fiom Cgil, “è risolta quando tutti hanno il lavoro ed è risolto il problema ambientale”.