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Aia Ilva, Ordine degli Ingegneri: tempi di attuazione incomprensibilmente allungati

L’Ordine degli Ingegneri di Taranto ha analizzato durante l’intero mese di agosto la documentazione prodotta da AM InvestCO nell’ambito della richiesta di rilascio di una nuova AIA per l’Ilva.  In seguito ha inviato al Comune di Taranto una relazione sottoscritta dal presidente Giovanni Patronelli e dal segretario Nicola Rochira. Il testo è parte integrante delle osservazioni Aia presentate dal Comune di Taranto al Ministero dell’Ambiente. Riportiamo di seguito una sintesi.

Introduzione

L’Ordine degli Ingegneri ha analizzato durante l’intero mese di agosto la documentazione prodotta da AM InvestCO nell’ambito della richiesta di rilascio di una nuova AIA. Con maggiore tempo e risorse a disposizione l’analisi potrà essere approfondita, previa acquisizione di documentazione di maggiore dettaglio e/o mediante incontri specifici con tecnici di AM. Ciò che segue, in sintesi, è dunque il lavoro reso possibile dai tempi stretti dettati dalla procedura e rappresenta l’analisi dei soli aspetti tecnici delle proposte formulate da AM InvestCO.

Analisi della proposta

Le prescrizioni descritte nell’allegato A sono complessivamente quarantasei e di ne abbiamo analizzato trentanove perché riferite ad aspetti tecnico-ingegneristici. La maggior parte delle azioni proposte da AM InvestCO nella presente AIA ripropongono interventi già progettati e/o avviati da ILVA SpA nell’ambito del piano di adeguamento all’AIA 2012. Le principali novità introdotte dalla proposta AM InvestCO rispetto all’AIA 2012 elaborata da ILVA riguardano:

Nuove proposte avanzate da AM InvestCO nell’AIA 2017

1) Sistemi di raccolta e trattamento delle acque meteoriche

Non si rileva alcuna indicazione progettuale o di merito su pareri, che possano illuminare i tracciati e le risorse infrastrutturali disponibili per meglio definire i recapiti finali. Non si rileva in modo specifico se le acque dei pluviali saranno intercettate per il loro necessario trattamento, oppure non saranno trattate, con riferimento allo stralcio seguente del documento AM, a Pag. 19 All. 1.1. Inoltre sarebbe opportuno prevedere lo smantellamento delle linee di condotte in esame, per evitare un ulteriore potenziale inquinamento delle aree. Non si evince una giustificazione per il protrarsi degli interventi sino alla scadenza del 23/08/2023.

2) Interventi sui parchi

Per il parco calcare sarà completato l’intervento di copertura già progettato e avviato da ILVA. L’AM InvestCO, per i parchi OMO, AGL Nord e Sud e parco Loppa, propone interventi alternativi alla copertura consistenti in:

confinamento su tutti i lati dei parchi mediante l’installazione di barriere frangivento;
mantenimento dei sistemi e procedure di bagnatura dei cumuli adesso in essere;
aspetti connessi alla gestione delle acque: impermeabilizzazione delle superfici del parco, collettamento, trattamento e riuso.

Notiamo che le barriere frangivento sono state previste per un’altezza di poco superiore ai livelli dei cumuli di minerale che sono stoccati nelle aree (tutte inferiori ai 25 metri di altezza). La soluzione proposta utilizzerebbe anche le acque piovane per la bagnatura dei parchi, integrandola, quando occorre, con bagnatura “forzata” quando le precipitazioni risultano insufficienti a garantire la quantità di acqua necessaria.

Occorre notare che l’approccio proposto è quello attualmente in esercizio, visto lo stato della copertura parchi, e i cui effetti ambientali sono alla base delle prescrizioni AIA attualmente in vigore. Sebbene il materiali stoccato in questi parchi non sia caratterizzato da elevata volatilità, le “prestazioni ambientali del tutto analoghe a quanto previsto dal progetto già approvato” andranno attentamente verificate prima di dare una valutazione positiva alla proposta formulata, soprattutto nell’ottica di un possibile aumento dei volumi produttivi rispetto a quelli del periodo di osservazione dei valori riportati nell’appendice 2.2.

3) Sistema di controllo della pressione dei forni cokerie

La proposta AM prevede sostanzialmente l’applicazione della stessa misura di contenimento, con la sola differenza dei componenti tecnologici per la realizzazione. Nella prescrizione esistente si fa riferimento a valvole PROVEN, mentre AM propone l’utilizzo delle SOPRECO, che dichiara essere equivalenti potendo garantire “gli stessi benefici ambientali”. Il Ministero dell’Ambiente si è positivamente espresso sulla possibilità di usare prodotti differenti nell’applicazione delle Best Available Technologies (BAT), ma non sulla reale equivalenza delle valvole SOPRECO rispetto alle PROVEN. Nella documentazione AIA sono presenti gli studi condotti sulle valvole SOPRECO e il dimensionamento per le esigenze di AM ILVA Taranto, ma non la comparazione con i componenti PROVEN; quindi per valutare la reale equivalenza delle due soluzione occorrerà condurre un’analisi più approfondita.

4) Miglioramento del sistema di aspirazione allo sfornamento

La soluzione alternativa proposta da AM rispetto a quella prevista nell’AIA 2012 da ILVA risulta essere effettivamente migliorativa, ed i risultati espressi nella tabella al termine dell’allegato 4 lo evidenziano. La valutazione su questo punto è da considerare positiva

5) Sistema di trattamento scorie in area GRF

La soluzione proposta da AM parte dall’analisi di inapplicabilità del sistema BSSF al sito produttivo di Taranto, per ragioni oggettivamente argomentate nell’allegato 5. Partendo dal fatto che la maggior parte delle polveri viene trattenuta dal sistema di cappe mobili, la soluzione alternativa proposta risulta, a nostro avviso, idonea a garantire il livello di rispetto ambientale che l’AIA prevede.

6) Adeguamento ai limiti normativi per le sostanze pericolose degli scarichi degli impianti produttivi

Per questo punto AM INvestCO dichiara che “La progettazione degli impianti di trattamento per gli scarichi parziali è in corso”. Vengono forniti degli studi di fattibilità, rimandando la redazione del progetto ad ulteriori analisi le cui tempistiche sono indicate nell’allegato 11, che traguardano al 31/12/2020 Una valutazione degli interventi specifici potrà essere eseguita solo al completamento di questa fase, che conterrà i dettagli tecnici di realizzazione, prevedendone il completamento entro il 31/12/2021.

Non potendo esprimere valutazione tecnica su misure di contenimento basate su approcci osservazionali, occorrerà mettere in atto opportune procedure di verifica puntuale e costante del rispetto dei parametri ambientali.

Prescrizioni particolarmente importanti rinvenenti da AIA ILVA 2012

Copertura parchi minerali e fossili

Rappresenta, non casualmente, il primo punto che viene riportato nell’AIA. AM dichiara la propria intenzione nel proseguire l’azione avviata da ILVA per la copertura dei parchi. Il progetto già approvato prevede la costruzione di una struttura di completa copertura delle aree dei parchi e dei sistemi di movimentazione dei materiali, le cosiddette “bivalenti”, e dei nastri trasportatori di adduzione del materiale esterni all’area oggetto della copertura, identificati nell’allegato 18, che saranno coperti con le stesse tempistiche dei parchi.

Pur rappresentando la migliore soluzione per la riduzione della dispersione in ambiente delle polveri, occorre evidenziare l’impatto paesaggistico che questa copertura provoca. La struttura, per garantire la copertura dell’intera area e dei sistemi di movimentazione, avrà delle dimensioni di circa 700 x 520 (pianta) x 80 (in altezza) metri, cioè l’altezza di un palazzo di 25 piani ed un’estensione pari a circa il doppio dell’isola della Città Vecchia di Taranto.

Questa struttura risulterebbe collocata immediatamente a ridosso del quartiere Tamburi, dove oggi sono presenti i parchi minerali e fossili ed avrebbe un impatto paesaggistico importante sullo skyline della zona. Riteniamo che, per opere di tale importanza, si prevedano e si descrivano opportuni interventi di riduzione dell’impatto paesaggistico, non contemplati nella documentazione dell’AIA 2017, ottenibili con diversi approcci ingegneristici ed architettonici da valutare con specifiche analisi da realizzare.

Interventi area cokerie

Si dovranno, ovviamente, condurre studi più approfonditi sulle tecnologie di più recente industrializzazione per valutarne l’applicabilità nel contesto AIA aggiornato. Rispetto alla totalità degli interventi non risultano essere completamente definiti i seguenti punti:

Completa demolizione dell’area AFO
Interventi e manutenzione AFO5
Certificazione Prevenzione Incendi (rif. punto #34)
Granulazione ghisa e sgrondo carri siluro

Data l’indisponibilità di informazioni su questi punti, nessuna valutazione tecnica, positiva o negativa, può essere espressa in mancanza di ulteriori informazioni e documenti progettuali.

Tempi di attuazione

I cronoprogrammi allegati nella documentazione non risultano essere di ausilio nella comprensione dei motivi che generano questi allungamenti, perché insufficientemente dettagliati rispetto all’articolazione delle attività maggiormente impattanti. Non è possibile, al momento, verificare le ragioni tecniche alla base di questo allungamento dei tempi di esecuzione. Su alcune misure l’allungamento dei tempi, a parità di progetto, risulta essere anche particolarmente evidente:

Per la chiusura completa degli Edifici aree di gestione materiali pulvirulenti: tempo previsto passa da 8 a 15 mesi, anche se in parte già realizzato
Installazione del sistema di controllo della pressione dei singoli forni
batterie 7/8: il piano passa da 13 mesi a 36 mesi
batteria 12: il piano passa da 22 mesi a 42 mesi
Per la copertura del parco minerale e del parco fossile: lo schedule passa da 28 a 36 mesi

Tutti i tempi di fine attività risultano, tuttavia, essere compatibili con la scadenza del 23 agosto 2023, fissata del D.L. N.244 del 30 dicembre 2016 (più noto come “milleproroghe”) e convertito in legge il 17 febbraio 2017: l’allungamento dei tempi potrebbe essere, pertanto, solo un’azione “cautelativa” di programmazione delle attività finalizzata alla riduzione dei costi di realizzazione piuttosto che su aspetti di fattibilità tecnica.

Conclusioni

La documentazione messa a disposizione non risulta idonea a chiarire i dubbi emersi nella fase di analisi, condotta in tempi fortemente ristretti e non sufficienti. L’Ordine degli Ingegneri conferma la volontà di costituire una task force di esperti per approfondire, in ognuno dei campi scientifici coinvolti dalle formulazioni dell’AIA, le tematiche di interesse (ambientale, salute, sicurezza, chimica, ecc.). Si rilevano evidenti incoerenze tra le soluzioni tecniche adottate in continuità con l’AIA ILVA 2012 (nessuna variazione progettuale) e i tempi di realizzazione degli interventi, che risultano incomprensibilmente allungati. È necessario valutare ogni soluzione tecnologica che miri, contestualmente, al raggiungimento dei livelli attesi di contenimento delle emissioni in atmosfera, garantendo elevati standard di sicurezza sia per gli operatori ILVA sia per la popolazione.

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