ROMA – Una linea di ghiaccioli di 100 tipi diversi, nessuno dei quali è però commestibile. Ciascuno dei “gusti” corrisponde infatti non a un sapore, ma a un’acqua inquinata. L’idea è di tre studenti taiwanesi di design, che hanno creato il progetto “Polluted Water Popsicles” alla National Taiwan University of the Arts. La collezione sarà ora esposta in una mostra che si terrà dall’1 al 24 settembre a Taipei. I ghiaccioli, con tanto di classico stecco di legno, sono fatti con acque raccolte da fiumi, canali, laghi e porti. Oltre all’acqua, che assume anche colori intensi a causa degli scarichi industriali, nei ghiaccioli si trovano vari pezzi di plastica, mozziconi di sigarette, oli e altri rifiuti. Il tutto per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni delle acque del Paese. I ghiaccioli originali sono stati ricreati con resine per poterli esporre, e confezionati in bustine di plastica dove è riportata l’origine dell’acqua. (ANSA)
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