Ilva, i sindacati chiedono un incontro sulla Cigs: l’azienda la usa per fare cassa

TARANTO – Fim, Fiom, Uilm e Usb scrivono ai vertici dell’Ilva per chiedere un incontro urgente  al fine di discutere delle modalità e dei criteri di gestione della cassa integrazione straordinaria.

“La stessa – si legge in una nota –  sta diventando uno strumento utile ad Ilva per fare “cassa” senza verificare le reali necessità impiantistiche di produzione e di manutenzione. Restano così disattese e ignorate le denunce delle scriventi circa la mancanza di manutenzione sugli impianti oramai al limite, condizioni che mettono a rischio sia la salute e la sicurezza dei lavoratori che dell’ambiente circostante. Non da meno le modalità attuali della CIGS, applicate sugli enti di servizi, influiscono negativamente sull’ormai ferme prescrizioni previste dall’AIA. Non è garantita, a parità di funzioni e/o mansioni, una distribuzione equa della cassa integrazione che va così a pesare sempre sugli stessi.

Tale situazione di fatto ha dimostrato e sta dimostrando che le condizioni di salute e sicurezza dello stabilimento, sono gravemente e nettamente aggravate. In subordine a tale condizione, non accettiamo il protrarsi di codesta gestione fallimentare e tanto meno un aumento dei numeri, che peggiorerebbero ulteriormente la tenuta dello stabilimento. Non è più rinviabile pertanto un confronto, che sull’argomento avviene sempre a posteriori, per poter stabilire, così come comunicato dal Direttore dello Stabilimento, unitamente alle organizzazioni sindacali quali sono le reali necessita manutentive degli impianti e del conseguente utilizzo del personale”.

Inoltre, in considerazione della convocazione prevista per il 15 settembre, i sindacati chiedono un ulteriore incontro al Ministero del Lavoro e al Ministero dello Sviluppo Economico al fine di dar seguito a quanto previsto nel punto numero 7 del verbale di accordo del 27/02/2017 sulla CIGS.