Conflitto di interessi? M5S presenta esposto contro Melucci all’Anticorruzione
Sulla recente elezione di Melucci a sindaco di Taranto interviene nuovamente il deputato pugliese Diego De Lorenzis, componente del M5S in Commissione Trasporti alla Camera, già primo firmatario di un’interrogazione in cui denunciava il possibile conflitto d’interesse vista la pluralità di ruoli ricoperti dal primo cittadino.
“Dopo aver appreso che il neo sindaco ha ricoperto ruoli che renderebbero inconferibile la carica di primo cittadino del Comune tarantino – dichiara il deputato – abbiamo assistito all’inerzia del Governo di fronte alla nostra denuncia del tutto indifferente alla necessità di garantire con urgenza legalità e trasparenza. Le sopravvenute dimissioni di Melucci dalle precedenti cariche non hanno nessuna rilevanza giuridica né politica perché la legge impone regole precise per escludere ogni possibile conflitto di interessi deliberatamente ignorate sia dal Governo sia dai partiti che hanno candidato il neo sindaco”.
Già il Testo unico degli enti locali prevede numerose ipotesi di ineleggibilità, inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni, ma in questo specifico caso viene violata direttamente la previsione della Legge Severino secondo cui non è conferibile l’incarico a chi, nei due anni precedenti, abbia svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall’amministrazione o dall’ente pubblico che conferisce l’incarico: Melucci, infatti, è stato raccomandatario marittimo operante all’interno del porto di Taranto e anche Presidente di un Consorzio di agenzie marittime sempre operante all’interno del medesimo Porto.
“Bisogna considerare – spiega De Lorenzis – che il Comune fa parte del Comitato di gestione del porto nel quale il neo sindaco ha avuto interessi e questo genera una inaccettabile promiscuità fra controllori e controllati. Per questo ci siamo rivolti direttamente al dott. Cantone per mettere l’Autorità Nazionale Anticorruzione a conoscenza di questi fatti e per sollecitare una verifica sul corretto conferimento dell’incarico per contrastare ogni possibile elusione della legge Severino che regola le situazioni di conflitto di interessi e per valutare l’ipotesi di sospendere l’incarico e di segnalare il caso alla Corte dei Conti anche per l’accertamento di eventuali responsabilità amministrative”.