Ilva, da chiarire la natura e i tempi di comunicazione dello sversamento

TARANTO – Va ancora approfondita la natura dello sversamento che ieri ha interessato il canale 1 dell’Ilva. Notizia diffusa solo da Inchiostroverde.it (leggi qui). Se l’azienda rassicura dicendo che si è trattato di un evento di lieve entità, da Arpa Puglia fanno sapere di essersi ritrovati davanti ad un’ampia coltre di schiuma persistente, proveniente senza ombra di dubbio dal canale dell’Ilva e finita in mare.

Da appurare i tempi di comunicazione dello sversamento da parte di Ilva agli enti di controllo. Il dottor Vittorio Esposito, chimico del laboratorio del Dipartimento provinciale di Arpa Puglia, spiega che in base ad una nota informativa redatta dalla stessa Ilva il fenomeno si sarebbe verificato intorno alle 14, ma la comunicazione agli enti sarebbe arrivata qualche ora dopo. Esiste una prescrizione Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) – sottolinea il dottor Esposito – che obbliga l’azienda a dare immediata comunicazione di determinati eventi. E’ possibile, quindi, che Arpa segnali l’accaduto ad Ispra, ente tenuto a vigilare sull’osservanza dell’Aia.

Questa mattina, i tecnici di Arpa sono tornati sul posto per effettuare dei campionamenti ed hanno appurato che la schiuma non c’è più. L’esito delle analisi si saprà nei prossimi giorni. Al momento non è ancora chiara la natura della schiuma: olio grezzo? Sostanze tensioattive?  E’ certo, comunque, che il fenomeno si sia generato in quel canale che avrebbe bisogno di essere ripulito quanto prima. Un canale di scarico che non dispone, ancora, di un adeguato sistema di trattamento della acque capace di impedire eventi come quello di ieri.