Taranto, Labriola (Fi): De Vincenti inaugura banchina porto ma città in abbandono

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“Accolgo certamente con favore l’avvenuto completamento  della banchina del molo polisettoriale del porto di Taranto, ma è doveroso non perdere di vista la realtà cittadina nel suo complesso, da troppo tempo all’insegna del degrado, dell’abbandono, del crimine e del malaffare, di una desertificazione commerciale ed economica senza pari, una situazione di crescente povertà la cui gravità è conclamata. Il ministro De Vincenti, nel giungere ieri al porto per il taglio del nastro, avrà sicuramente potuto toccare con mano la devastazione, osservare il grigiore della città dell’Ilva, in gran parte ricoperta dalle porveri provenienti dai parchi minerari scoperti dell’acciaieria, che non risparmia nemmeno i giardini nei quali ai bambini è vivamente sconsiglisto giocare”, lo dice l’onorevole Vincenza Labriola di Forza Italia, componente della commissione Ambiente della camera dei Deputati.
“Il porto, per funzionare e per rappresentare davvero una risorsa per l’intera comunità, deve essere inserito in un quadro generale, regionale, nazionale e internazionale, che preveda concrete prospettive di rilancio e sviluppo – prosegue Labriola –. Serve quella programmazione che la sinistra non è riuscita, colpevolmente,  a mettere in campo. Lungo le strade di Taranto De Vincenti ha visto ciò che veramente è il capoluogo ionico, dove lo Stato ha da tempo smesso di agire. Le emergenze, insieme a quelle ambientale, occupazionale, sanitaria, sono l’immigrazione non controllata, un centro storico in balia di se stesso, una criminalità dilagante che ha nella prostituzione alla luce del sole uno dei suoi effetti tangibili. Il governo si assuma le proprie responsabilità e programmi per Taranto un percorso di riscatto”.

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