InchiostroVerde e Taranto, la verità è molto semplice: nessuno si salva da solo

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TARANTO – Abbiamo sempre creduto nella politica dei piccoli passi. Non abbiamo mai fatto sfoggio di grande presunzione, né ipotizzato traguardi troppo ambiziosi. Siamo partiti da Taranto con un approccio minimalista. Il nostro obiettivo primario era quello di colmare un vuoto imbarazzante e paradossale per la città più inquinata d’Italia: l’assenza di una testata giornalistica on line dedicata essenzialmente alla salute e all’ambiente.

Per portare avanti il progetto, ci siamo rivolti alle persone verso cui nutrivamo più stima e fiducia, talvolta correndo anche il rischio di risultare impopolari. Tra i primi amici e colleghi che ci hanno sostenuto, ricordiamo ad esempio Gianmario Leone, firma brillante e provocatoria impegnata ora su altri fronti editoriali.  Come dimenticare, poi, l’apporto a vario titolo di Luca Caretta, Nicola Sammali, Fabiana Di Cuia, Valeria D’Autilia, Rossella Baldacconi, Fabiana Salentino, Floriana Maraglino, Iris Zinzi, Ilaria Pagliarulo, Elisa Albano, Gianluca Coviello, Max Perrini e una scoperta recente come Giuseppe Aralla, ad oggi una delle spalle più solide e fidate su cui possiamo contare.

Alcuni collaboratori di InchiostroVerde, nel tempo, si sono allontanati intraprendendo altri percorsi; altri si sono aggiunti rimanendo fedeli alla linea anche nei momenti più burrascosi, quando la tentazione di accantonare il progetto si era presentata in maniera prepotente. Eppure, anche in quei momenti dannatamente difficili, non ci siamo persi. Non abbiamo smarrito la bussola. Siamo rimasti quelli di sempre, senza perdere mai l’entusiasmo e la passione per il giornalismo d’inchiesta e l’approfondimento.

Dall’aprile del 2011 ad oggi siamo cresciuti. Tanto. Abbiamo tratto insegnamento da errori ed ingenuità. E ora ci sentiamo più forti di prima. Non solo perché cresce il numero dei nostri lettori ed aumenta giorno dopo giorno l’autorevolezza del nostro brand. Siamo sempre più consapevoli che la nostra missione è sacra come il pane: informare in maniera esaustiva e con spirito critico su questioni ostiche come quelle ambientali. E poco importa se le controparti sono colossi del calibro di Ilva, Eni, Marina Militare. Abbiamo compreso, inoltre, che la sola denuncia non basta. Occorre anche un un approccio costruttivo e perseverante. Taranto non è solo il veleno sputato dalle ciminiere, né quello vomitato senza ritegno sui Social.

Taranto è molto di più. E’ una realtà multiforme che da una parte divora ogni sua ambizione di riscatto; dall’altra coltiva una sana aspirazione al cambiamento sociale, culturale ed economico. Basta vedere lo sguardo di persone perbene e determinate come Massimo Ruggieri (Giustizia per Taranto) ed Enza Tomaselli (docente ed esperta guida del territorio)  per credere ad una città che finalmente rialza la testa senza denigrare il lavoro altrui, ma pensando esclusivamente a portare avanti il suo. Nell’interesse di tutti.

Inchiostroverde.it oggi assomiglia sempre più alla creatura che avevo immaginato sei anni fa.  Tra i suoi sponsor ha vantato e vanta aziende serie ed affermate sul territorio come Vibrotek, VerdeOro, Progeva, OrtoGourmet, Formedil. Senza dimenticare il recente sostegno dei fratelli Gaspare e Francesco Ressa, giovane realtà impegnata nel Marketing territoriale. Grazie a tutti loro il nostro percorso è diventato più agevole. L’orizzonte si è fatto più limpido. E lo sarà ulteriormente se altri amici, collaboratori, sponsor, sposeranno la nostra missione al servizio di una comunità più informata e consapevole. Perché, cari lettori, la verità è molto semplice: a Taranto come in ogni altro posto nel mondo, nessuno si salva da solo.

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