De Lorenzis (M5S) sul sindaco di Taranto: “Possibile conflitto di interessi”

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In merito alla recente elezione di Rinaldo Melucci a sindaco di Taranto interviene il deputato pugliese Diego De Lorenzis, componente del M5S in Commissione Trasporti alla Camera.

“Senza rassegnare alcun giudizio sulla persona, abbiamo tuttavia appreso che il neo indaco Melucci ha ricoperto ruoli che renderebbero inconferibile la carica di primo cittadino del Comune tarantino” – dichiara il deputato – “Già il Testo unico degli enti locali prevede numerose ipotesi di ineleggibilità, inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni ma qui pare violata direttamente la previsione della Legge Severino secondo cui non è conferibile l’incarico a chi, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall’amministrazione o dall’ente pubblico che conferisce l’incarico, come accaduto nel caso di specie dato che Melucci è (stato) raccomandatario marittimo operante all’interno del porto di Taranto e anche Presidente di un Consorzio di agenzie marittime  sempre operante all’interno del medesimo Porto”.

“Se queste circostanze fossero confermate, nessuna rilevanza – né giuridica né tantomeno politica – avrebbero le dimissioni di Melucci da dette precedenti cariche in quanto la legge impone un preciso lasso di termine pari a ben due anni e non certo di qualche giorno. Vi sarebbe infatti un pieno conflitto di interessi anche considerato che il Comune fa parte del Comitato di gestione del porto nel quale abbia avuto – o abbia tuttora non importa – interessi il medesimo generando una inaccettabile promiscuità fra controllori e controllati”.

“Per questo abbiamo presentato un’interrogazione in modo che il Governo chiarisca se intenda rivolgersi all’Autorità nazionale anticorruzione in ordine al conferimento dell’incarico di Melucci” – conclude De Lorenzis – “Ma soprattutto vorremmo capire se il Governo intenda davvero modificare la normativa che regola ineleggibilità, inconferibilità, incompatibilità e incandidabilità, in modo da evitare che possano ripetersi situazioni di questo tipo che finiscono per frustrare e negare l’esercizio democratico del diritto di voto ed impedire la formazione di una classe politica scevra da conflitti di interesse”.

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