I CONTENUTI DEL POSITION PAPER
Il Position Paper parte dalla conferma della maggiore tossicità delle polveri di Taranto per passare ai Wind Days, al rischio di ictus e infarto come rischio immediato delle polveri sottili, alla necessità di un osservatorio della mortalità aggiornato in tempo reale, all’impatto che le sostanze neurotossiche hanno sul quoziente di intelligenza dei bambini del quartiere Tamburi, alle nuove evidenze circa la presenza di naftalina nelle urine delle donne, al rischio che l’inquinamento degli altoforni possa generare nanoparticelle di magnetite che entrano nel cervello (come recenti studi confermano in altri siti inquinati) con il pericolo di processi degenerativi del sistema nervoso. Il rischio magnetite – non ancora approfondito a Taranto – diventa ancora più preoccupante se si passa a considerare l’unicità della polvere di Taranto che, attaccandosi alla calamita, risulta possedere caratteristiche uniche e altamente tossiche. Il Position Paper si sofferma poi sui picchi di diossina riscontrati nei deposimetri del quartiere Tamburi, sulla mancata bonifica dei pascoli e sulla mancata messa in sicurezza d’emergenza della falda superficiale e profonda sotto i parchi minerali dell’ILVA.
Nel Position Paper un posto particolare è riservata alla salute dei lavoratori ILVA, per i quali non vi è mai stata alcuna indagine complessiva basata sul registro dei lavoratori esposti alle sostanze cancerogene, registro di cui da tempo PeaceLink chiede l’attivazione in funzione di sorveglianza sanitaria, specie per gli operaio della cokeria.
Il Position Paper illustra l’aberrazione giuridica dell’immunità penale riservata a chi acquista l’ILVA, decretata dall’ultima legge salva-Ilva.Vi è poi una dettagliata elencazione delle norme europee non applicate a Taranto, contenute nelle direttive di cui si invoca l’effettiva applicazione e in virtù delle quali sono partite due procedure di infrazione per l’ILVA di Taranto. Infine è illustrato lo Studio Forastiere 2016, che aggiorna la situazione epidemiologica di Taranto e conferma il messo fra inquinamento industriale e compromissione della salute dei tarantini.
Attualmente è in corso una procedura di infrazione europea proprio per ragioni connesse alle criticità ambientali e sanitarie sollevate da PeaceLink e che PeaceLink aggiorna con questo Position Paper. PeaceLink ha chiesto al Parlamento Europeo di elaborare una relazione realista per la Commissione Europea, il cui operato il Parlamento vaglia.
PeaceLink chiede che venga ristabilito a Taranto lo Stato di Diritto e che la legge venga rispettata anche dalle Autorità, con riferimento al diritto alla salute e al lavoro in un ambiente sano. L’iniziativa economica privata – come recita l’articolo 41 della Costituzione Italiana – non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recar danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. Tale principio va più che mai riaffermato adesso che l’ILVA è stata venduta ad Arcelor Mittal. Per approfondire:
http://www.peacelink.it/ecologia/a/44585.html