Ilva, Labriola (FI): dallo Stato un disastro completo senza un piano B
“Sono trascorse solo poche settimane dall’avvio della cessione di Ilva ad Arcelor Mittal e già l’atmosfera attorno all’acciaieria tarantina si è fatta incandescente. Il dramma occupazionale delle migliaia di lavoratori che finiranno tra gli esuberi si unisce alla disperazione degli operatori dell’indotto che già da tempo sono stati allontanati dal ciclo produttivo o che in alcuni casi lavorano senza percepire il compenso. Una situazione di totale precarietà che va di pari passo con un disastro ambientale al quale non si è ancora messo seriamente mano e ad un danno, certo, alla salute dei lavoratori e dei cittadini. Sono questi, ma non sono gli unici, gli elementi che dovrebbero fare gridare allo scandalo, per un commissariamento statale che non ha affrontato, e tanto meno risolto, i problemi di Ilva, che vanno di pari passo con quelli della città ionica”, lo dichiara l’onorevole Vincenza Labriola di Forza Italia, esponente della commissione Ambiente della Camera dei Deputati.
“Mentre i sindacati annunciano la protesta e i lavoratori dell’indotto indossano il lutto al braccio, sono ormai in molti a chiedersi come mai gli esecutivi di sinistra abbiano rifiutato a priori l’ipotesi di pensare ad un piano B per Taranto – prosegue Labriola –, ad un progetto di rilancio dell’economia cittadina svincolato dal gigante dell’acciaio. Quanto accaduto nella tedesca Rurh nel passato ventennio dovrebbe insegnare, ma l’incapacità degli attuali governanti nel trarre insegnamento dalle esperienze virtuose degli altri è totale. Su Ilva Palazzo Chigi naviga da anni a vista, senza capire e programmare. Una colpa imperdonabile per la quale pagheranno, loro malgrado, tutti i tarantini”.