E’ a Roma il primo Museo dell’Ambiente e del Crimine in Europa

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ROMA – Dagli incendi, all’inquinamento, fino al bracconaggio e alle attività che lo Stato mette in atto per contrastarli, con totem interattivi touchscreen, teche contenenti prodotti derivati da animali confiscati al traffico illecito e ancora l’esposizione degli strumenti più utilizzati nella caccia illegale.

Tutto questo è per la prima volta ospitato in una struttura, unica in Europa, di circa 400 metri quadrati divisa in sezioni che riproducono i contesti ambientali dei vari fenomeni criminali e i danni prodotti sull’ambiente, sulle specie protette e nel settore agroalimentare. Il nuovo Museo Ambiente e Crimine (M.A.CRI.) inaugurato il 17 luglio presso il Bioparco di Roma è stato realizzato dal Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare Carabinieri (Cutfaa) e dal Bioparco di Roma con “l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui reati che deturpano i nostri territori”. La struttura è stata intitolata all’etologo e scienziato Danilo Mainardi, “per il suo prezioso contributo allo studio del comportamento animale e alla diffusione della cultura del rispetto e della salvaguardia della natura”.

“Sono grato all’Arma dei Carabinieri e al Bioparco per il lavoro fatto – afferma il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina – in particolare per l’intitolazione a Mainardi, figura straordinaria per il Paese da cui ho imparato molto”. “Il passo di oggi – prosegue – dimostra come l’Italia, soprattutto sul versante educativo, può fare tantissimo e questa frontiera dell’educazione ambientale e della biodiversità al patrimonio straordinario che abbiamo è fondamentale. E’ uno dei temi di cittadinanza che ci giocheremo da qui ai prossimi anni, basti pensare all’attenzione che i cittadini hanno sulla discussione sui cambiamenti climatici per capire che parliamo di temi di straordinaria attualità”.

“Dobbiamo far capire sempre di più che la biodiversità di cui disponiamo è una grande responsabilità per tutti – conclude – e, come dimostra l’accorpamento dei Forestali con i Carabinieri, anche lo Stato e le istituzioni si devono evolvere nelle professionalità” (Ansa).

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