8 luglio, tappa finale della Milano-Taranto 2017: si parte da Bari con la consapevolezza che si tratta dell’ultima giornata e con la voglia di assorbire fino in fondo le ultime emozioni di questa lunga cavalcata che è partita domenica 2 luglio, a mezzanotte, da Milano.
Dopo un po’ di traffico barese e di trasferimenti, ci si immerge nei paesaggi tipici fatti di strade strette e tortuose, circondate dai caratteristici “muretti a secco” che circondano le coltivazioni di olivi, pulite e ordinate. Pochi chilometri ed è subito festa, a Castellana Grotte, dove ad accogliere i centauri c’è una scultura in paglia a forma di moto e dietro i ricchissimi stand del ristoro organizzato dalla Coldiretti, il tutto coordinato dall’Automotoclub Storico delle Grotte presieduto da Giuseppe Palumbo. Ci sono polpette tradizionali, impanata, peperoni fritti, cipolle, fave fritte e la tipicissima “cialledd”. Altro duro lavoro per gli assaggiatori della Mita insomma, ancor più duro a causa degli stand con degustazioni dei frantoi Loliva e Festino.
Chi non c’era mai stato prima o chi aveva il desiderio di tornarci ha avuto la possibilità di visitare le famosissime Grotte di Castellana e a fare gli onori di casa c’erano sia il sindaco, Francesco De Ruvo, che la presidente di Grotte di Castellana, Marica Pace. Dopo il controllo orario si riparte per un nuovo pezzo di tracciato in cui i protagonisti sono i famosissimi trulli che, passando per Alberobello, fanno bella mostra di sé ai bordi delle strade e, alla fermata successiva, qualcuno si prende la briga di spiegare, a chi non la conosce, l’origine di quelle particolari costruzioni: rifugi realizzati con la pietra locale e con murature a secco che potevano quindi essere rapidamente demoliti in caso d’ispezione del viceré spagnolo del Regno di Napoli, eludendo così la legge che imponeva autorizzazioni e tasse per i nuovi insediamenti.
La seconda fermata è Martina Franca, nota per l’architettura barocca e per il Festival Musicale della Valle d’Itria: un breve giro di avvicinamento e finalmente l’arrivo, ormai storico per la Mita, in Piazza XX Settembre. Ad attendere i “Tarantini” un buffet di freschissima frutta, l’ideale visto anche l’orario (è quasi mezzogiorno). L’accoglienza è organizzata dal Veteran Moto Club Valle d’Itria rappresentato dal presidente Arcangelo Conserva. Altro controllo orario, eseguito come sempre in maniera impeccabile da Gino e Maria Teresa, e si riparte alla volta di un’altra “classica” della Mita: Villa Castelli con il suo Castello, la Torre Antoglia e lemasserie.
Come da tradizione, tutte le autorità attendono i motociclisti: ci sono in particolare il sindaco Vitantonio Caliandro e l’assessore Mirella Carlucci. I “Tarantini” sono però catturati dall’attesissimo ristoro che ogni anno si fa più ricco e originale: verdure gratinate, polpette, fritti, focaccia e, soprattutto, purè di fave accompagnato dai peperoni al sugo. Fermarsi a Villa Castelli piace davvero tanto agli avventurieri della Milano-Taranto! Ringraziati per l’accoglienza gli amministratori comunali e il Veteran Club Villa Castelli, ci si raduna, come da programma, per l’ultimo tratto fino al Lungomare Virgilio di Taranto, aiutati dagli appassionati locali che ogni anno scortano la maratona fino alla fine.
Questo tratto rievoca quello della storica gara: grazie al Comune, ai vigili e a Francesca Gatto, coordinatrice di tappa insieme a Massimo Donadei, alla Mita viene riservato come sempre il passaggio sul lungomare con traffico chiuso, fino all’arrivo sotto il Palazzo del Governo sede, come da tradizione, del traguardo. Con partenze cadenzate, i centauri hanno chiesto quindi uno sforzo finale alle loro moto, percorrendo le ultime centinaia di metri. Al di là del punto di arrivo, oltre ai soliti pochi simpatizzanti, gli iscritti del “Desmoclan Taranto”, con le maglie rosse di ordinanza, e il “Vespa Club Taranto” che ha accolto la Mita con acqua ghiacciata e tanta simpatia.
Per tutti è grande la soddisfazione di essere arrivati alla fine di oltre 1.700 chilometri di maratona e viene festeggiata con brindisi, abbracci, foto ricordo e tanta commozione: l’impresa è stata dura e impegnativa, sarà raccontata per mesi e mesi e rimarrà scolpita nei cuori per ancor più tempo. Il ringraziamento di motociclisti e staff è andato in particolare al patron, Franco Sabatini, che, pur non essendo presente, ha seguito e incoraggiato da casa i “suoi” centauri ai quali, anche quest’anno, ha fatto il grande dono di un’avventura stupenda, di emozioni uniche e della scoperta di un’Italia bellissima e “segreta”.
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