È un periodo di grandi novità e di soddisfazione per i professionisti, ma anche con un po’ di apprensione.
È quanto scaturito dal convegno “La previdenza dei Liberi Professionisti tra mercato, solidarietà e prospettive per il futuro” che si è tenuto recentemente (venerdì 23 giugno) presso la Sala Resta della Cittadella delle Imprese a Taranto.
La manifestazione è stata organizzata dal Comitato Unitario delle Professioni (Cup) di Taranto, che rappresenta oltre 10.000 professionisti della provincia jonica, per fare il punto sulla situazione della previdenza dei liberi professionisti.
Rivolto a tutti i professionisti aderenti al Cup Taranto, il convegno ha registrato la presenza nel capoluogo di provincia di importanti relatori di livello nazionale.
I lavori sono stati aperti dalla relazione introduttiva di Giovanni Antonio Prudenzano, presidente Cup provincia di Taranto e presidente provinciale Ordine Consulenti del Lavoro, che ha lanciato un pacato grido di allarme: «le casse previdenziali degli ordini professionali registrano da tempo una flessione delle iscrizioni, un fenomeno che inevitabilmente si ripercuote sulla tenuta generale del nostro sistema previdenziale»
«A fronte di ciò dobbiamo sottolineare – ha poi detto Giovanni Antonio Prudenzano – che in Italia ben 1,6 milioni di professionisti sono iscritti alla casse di previdenza, che complessivamente hanno “da parte” un patrimonio di 75 miliardi di euro, un contenitore appetibile dalla politica, soprattutto in un periodo come questo in cui si cercano “risorse”: nel convegno abbiamo chiesto ai responsabili nazionali di alcune nostre casse previdenziali e alla presidente del Cup italiano di “vigilare” in tal senso».
Sono stati di notevole spessore tecnico sia l’intervento su “La protezione sociale per la professione infermieristica nell’esercizio libero professionale” di Mario Schiavon, presidente Cassa di Previdenza degli Infermieri (Enpapi), sia la relazione su “Il valore del welfare nell’esercizio libero professionale” di Alessandro Visparelli, presidente Cassa di Previdenza dei Consulenti del Lavoro (Enpacl).
Più “politico” è stata invece l’attesissimo intervento di Marina Calderone, presidente nazionale Cup, che tra l’altro ha annunciato che «per le libere professioni è un periodo di importanti novità legislative: finalmente il Jobs Act si completa con un testo di Legge, ormai approvato e pubblicato, che riguarda il mondo del lavoro autonomo, del quale una parte importante è la componente degli ordini professionali e degli iscritti alle professioni regolamentate».
«Più volte abbiamo affermato che il Jobs Act degli autonomi è un importante punto di partenza – ha poi detto il presidente del Cup nazionale – che va in qualche modo anche “arricchito” di contenuti perché i temi in discussione e le esigenze delle professioni, e quindi dei cittadini che vengono tutelati attraverso l’attività degli ordini professionali, sono molteplici».
Marina Calderone è poi passata a parlare di un’altra questione particolarmente ”sentita” dai professionisti: «dopo una lunga stagione, durata anni, in cui il tema delle tariffe professionali è stato interpretato negativamente, tanto da essere arrivati alla loro abolizione, per poi avere oggi parametri che può utilizzare solo un giudice, qualche giorno addietro è stato presentato al Senato un disegno di Legge a firma del Senatore Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro del Senato, che ha firmato un testo che parla di equo compenso dei professionisti, dell’importanza di evitare che i professionisti più deboli sul mercato, come i professionisti più giovani, pur di lavorare accettino delle clausole vessatorie da parte dei loro clienti, un testo di Legge che parla di sussidiarietà e, soprattutto, di responsabilità civile».
«Quale presidente del Comitato Unitario Professioni italiano – ha concluso Marina Calderone – in questo momento posso ritenermi soddisfatta dell’attenzione che il mondo delle professioni sta ricevendo e, usando un paragone poco attinente, non posso che dire: c’è tanta carne al fuoco, speriamo che non si bruci!»
Nel convegno è stato anche annunciato che, proprio in questi giorni, è all’esame della XI Commissione lavoro della Camera la proposta di legge n. 4495 “Di Salvo-Galati-Di Gioia” che, tra l’altro, intende cambiare la disciplina degli enti previdenziali privati e garantire l’autonomia delle Casse di previdenza.
La normativa che oggi regola il settore della previdenza dei liberi professionisti, gestita da enti previdenziali privati, risale a più di venti anni addietro, sia per le casse che già esistevano nella forma di enti pubblici, sia per quelle costituite invece direttamente in forma di persone giuridiche private.
Tra le più importanti novità della nuova norma, oltre a una apertura alle professioni non ordinistiche, è prevista l’introduzione di una tassazione agevolata che, in armonizzazione con il regime dei fondi pensione, negli intendimenti del legislatore dovrebbe favorire l’accorpamento tra enti previdenziali esistenti.
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