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“UPPark”: a Taranto il volontariato trasforma i detenuti in falegnami!

Un detenuto spiega, con quel disagio di chi vive una detenzione in un carcere, che «costruire una sedia nel laboratorio di falegnameria, o un tavolo o una libreria, ci ha dato la possibilità di imparare un mestiere e, soprattutto, tenerci impegnati per qualche ora “evadendo” dalla monotonia della nostra “stanza”. Poi ci ha anche consentito di entrare in contatto e diventare amici con persone che, venendo da fuori, ci hanno portato un po’ di quella libertà che oggi noi non possiamo respirare»…

È una delle testimonianze dei quattro detenuti della Casa Circondariale “Carmelo Magli” di Taranto che, negli ultimi otto mesi, hanno frequentato il laboratorio di falegnameria allestito all’interno del carcere dall’associazione di volontariato “La Mediana”.

Si tratta di una delle azioni del Progetto “UPPark” che, sostenuto da Fondazione con il Sud nell’ambito del Bando Ambiente 2015, da oltre un anno vede tredici organizzazioni e istituzioni, riunite in un partenariato con capofila il WWF “Trulli e Gravine”, impegnate in azioni per la valorizzazione del Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine” e la salvaguardia del suo ecosistema.

I risultati ottenuti dall’iniziativa sono stati presentati (20 giugno 2017) in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Luciano Mellone, direttore della Casa Circondariale “Carmelo Magli” di Taranto, Giovanni Lamarca, commissario capo della Polizia penitenziaria, Gianni Grassi, presidente del WWF Trulli e Gravine, e Lucia Longo, presidente de La Mediana.

Presenti anche i veri protagonisti del laboratorio di falegnameria: gli architetti Michele Loiacono e Mariangela Bruno che, con il dottor Giuseppe Frisino, sono stati i tutor e conduttori dell’iniziativa, nonché tre dei quattro detenuti che hanno seguito il corso, il quarto ha recentemente riacquistato la libertà.

Due giorni a settimana, nel pomeriggio del giovedì e del venerdì, negli otto mesi di attività nel laboratorio sono stati costruiti gli arredi lignei con cui sarà allestito il Centro Visite del Parco “Terra delle Gravine” nell’Oasi WWF Monte Sant’Elia”, ubicato in una antica masseria in corso di restauro, una delle principali azioni del progetto UPPark teso a rendere pienamente fruibile il parco alla popolazione.

Si tratta di sedie e tavoli impilabili, progettati dagli architetti, ma anche di altri arredi che invece sono scaturiti dall’estro estemporaneo dei corsisti, detenuti che hanno acquisito una ottima capacità costruttiva, come un artistico attaccapanni-portaombrelli e il bancone per la reception del parco che “ingloba” una rete da letto del carcere inutilizzabile. Tutti gli arredi, infatti, sono stati realizzati con materiale di riciclo, in particolare il legno è stato recuperato da una catasta inutilizzata dalla Chiesa di San Domenico dopo la Settimana Santa.

Di fatto il laboratorio ha rappresentato un’officina solidale che ha permesso ai detenuti di apprendere saperi e conoscenze legate ai mestieri artigianali, con l’auspicio che possano essere utili per il loro futuro reinserimento nella società.

Nell’ambito del laboratorio si sono instaurati una serie di rapporti positivi di cooperazione, basati sull’empatia e la fiducia, fra detenuti, formatori e volontari de La Mediana che hanno partecipato alle attività.

Si è cercato di aumentare l’autostima dei detenuti rendendoli protagonisti attivi di questa esperienza e valorizzando il loro potenziale umano, tra l’altro sono stati retribuiti con i fondi del Progetto UPPark.

Le attività del progetto UPPark nel laboratorio si sono concluse con una promessa: in autunno, quando sarà terminato il restauro della masseria, tutti si ritroveranno all’Oasi WWF Monte Sant’Elia per completare, con il loro mobilio, l’allestimento del Centro Visite del Parco “Terra delle Gravine”.

Nei locali saranno accolti tutti coloro che, cittadini o turisti, vorranno visitare la zona percorrendone i sentieri, a piedi o in bici; nella struttura, inoltre, saranno organizzate ed ospitate iniziative e manifestazioni di sensibilizzazione e promozione dei corretti stili di vita a contatto con la natura.

Terminata questa attività del progetto UPPark, l’azione è stata denominata “Coinvolgimento soggetti svantaggiati”, l’attrezzato laboratorio è stato donato alla casa circondariale che in futuro potrà utilizzarlo per altre attività formative a favore dei detenuti. Ma per far ciò sono necessari fondi che potrebbe essere reperiti, questo è stato l’auspicio condiviso con cui si è conclusa la conferenza stampa, dall’acquisizione di nuovo mobilio ligneo da parte di soggetti esterni.

I detenuti hanno dimostrato di saper costruire bene i mobili, chissà se qualcuno fuori dal carcere, animato da autentico spirito solidale, saprà investire per costruire un rapporto capace di dare una speranza a questi nostri fratelli: guardare con un po’ più di fiducia al loro futuro reinserimento nella società.

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