La Regione Puglia è un territorio tristemente noto per le crisi idriche per mancanza di corpi idrici superficiali significativi. Per questo motivo vi è un eccessivo emungimento delle falde per scopi irrigui e industriali. Mentre i depuratori scaricano in mare, ci sono grandi di opere incompiute come l’invaso del Pappadai. Sull’argomento interviene il deputato pugliese del M5S Diego De Lorenzis, componente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera.
“E’ assurdo – dichiara Diego De Lorenzis – che ogni estate ci siano crisi idriche che creano disagi ai cittadini e agli agricoltori. Non si può definire «emergenza» perché l’emergenza è una situazione non prevista e temporanea, invece in Puglia la crisi idrica è una costante che tutti conoscono da molto tempo. Tutti i partiti tradizionali, non sono mai stati in grado di fronteggiare il problema nonostante fosse chiaro quello che andava realizzato: questi 30 anni di sprechi e inefficienze sono causati dalla malagestio di centro destra e di centro sinistra”.
Gran parte dei depuratori pugliesi sono sottodimensionati, oppure hanno una depurazione minima con scarichi in mare di milioni di metri cubi di reflui.
“I depuratori – aggiunge Diego De Lorenzis – sono l’emblema di questa situazione paradossale e costituiscono un problema sia ambientale, sia di spreco di risorse idriche che finiscono in mare. Bisognerebbe garantire la massima depurazione possibile e il riutilizzo per scopi agricoli e industriali. In questo modo verrebbero recuperata gran parte dell’acqua e le attività produttive potrebbero rifornirsi di acqua affinata a prezzi più contenuti invece del prelievo in falda con una conseguente ulteriore salvaguardia della stessa meno soggetta a inutili emungimenti”.
L’invaso del Pappadai in agro di Monteparano è costato oltre 200 milioni di euro e per costruirlo ci sono voluti 25 anni e ancora oggi non è completo. La sua funzione è quella di raccogliere le acque provenienti dal fiume Sinni in Basilicata per rifornire le campagna salentine. Tuttavia l’acqua proveniente dal Sinni attualmente è intercettata dall’Ilva che la utilizza per i processi industriali.
“Ma oltre allo spreco di acqua c’è quello di denaro pubblico dell’invaso del Pappadai: decine di anni per costruirlo, centinaia di milioni di euro per realizzarlo parzialmente e ad oggi del tutto inutilizzato. Ovviamente, il governo nazionale e regionale invece di completare e mettere in funzione questa indispensabile infratruttura a servizio di tutti i pugliesi, hanno preferito sperperare le nostre tasse in altre grandi opere inutili. Una vergogna su cui c’è un silenzio inaccettabile. E poi non dimentichiamo che queste continue crisi idriche sono causate anche da impianti come l’Ilva che centro destra e centro sinistra hanno difeso con provvedimenti speciali dopo aver preso i finanziamenti dalla famiglia Riva! Lo stabilimento siderurgico assorbe una quantità impressionante di acqua che è risorsa indispensabile per gli usi civili e per gli agricoltori salentini, ma nessuno ha il coraggio di razionalizzarne l’uso alla grande lobby dell’acciaio”, conclude il portavoce M5S Diego De Lorenzis.
Una storia davvero incredibile: in un comune italiano sono state elevate multe che hanno fatto…
Una notizia davvero sconvolgente per gli amanti della musica è stata diffusa in queste ultime…
Il calendario dei bonus in Italia è in costante evoluzione per i cittadini, ma questa…
È ormai importantissimo avere il proprio telefono cellulare associato a una tariffa che garantisca un…
La notizia è ormai ufficiale: è arrivato il tanto atteso incentivo economico, ma solo metà…
Seleziona con molta attenzione gli alimenti da introdurre nella tua dieta, perché se mangi un…