Il 5 giugno si celebra l’incompetenza ambientale della P.A. italiana
“Il 5 giugno è la Giornata mondiale dell’Ambiente ma in Italia possiamo solo celebrare l’incompetenza ambientale che ancora regna sovrana nell’ambito della nostra Pubblica Amministrazione”. Con queste parole Umberto Di Matteo, Presidente di ISES Italia (una delle più antiche associazioni tecnico-scientifiche in prima linea per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili), nonché professore di Fisica tecnica ambientale dell’Università G. Marconi di Roma, critica le molte parole che si sentono in giornate di celebrazione come questa, alle quali però non seguono atti concreti.
Secondo una recente indagine condotta da FPA e presentata al ForumPA 2017, sono gli stessi dipendenti pubblici a pensare che la Pubblica Amministrazione sia lontana dal modello del Green Public Procurement. Inoltre, i Criteri Ambientali Minimi per gli acquisti verdi della P.A., introdotti come obbligo nella predisposizione dei bandi pubblici con il nuovo Codice degli Appalti e in vigore da gennaio 2017, sono applicati solo nel 14,1% degli uffici pubblici (secondo gli intervistati da FPA).
“Se l’Amministrazione opera quasi da fantasma su questi temi come potremo avviare una rivoluzione green in Italia?”, prosegue il Presidente Di Matteo. “Come docente universitario e professionista che ogni giorno lavora in questo campo mi chiedo: di quale ambiente parliamo oggi? Questa giornata, come quella della Terra del 22 aprile e tante altre di questo tipo, dovrebbero informare i cittadini degli effetti del loro comportamento sull’equilibrio dell’ecosistema. Ma se la prima ad avere comportamenti non sostenibili è la Pubblica Amministrazione che esempio si può dare?”
In conclusione, “è bene che il Governo si adoperi per accelerare l’adozione dei Criteri Minimi Ambientali nella P.A. ma senza una convinta attività di formazione dei dipendenti pubblici su queste tematiche non porterà a nessun risultato tangibile. Questa è la vera sfida che ci attende per consegnare un mondo più sostenibile ai nostri figli”.