La situazione dell’Ilva sarà al centro di un’iniziativa promossa dal gruppo parlamentare europeo GUE-NGL, dal titolo “Ilva: salute, lavoro e alternative. Quale futuro per Taranto?” alle 18:30 di domenica 4 giugno. Il dibattito, che si terrà presso il caffè Zacapa a Taranto in via Pisa 4 , vedrà la partecipazione diStefania Castellana e Salvatore Romeo, ricercatori, del segretario provinciale della Fiom Cgil,Francesco Brigati, e dell’ex procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio. L’incontro sarà concluso dalla parlamentare europea Eleonora Forenza.
“La proposta di acquisto attualmente al vaglio del governo presenta numerose incognite, soprattutto in relazione ai piani industriale e ambientale” – afferma Romeo -. “Si tratta di questioni estremamente delicate, dal momento che il siderurgico ionico richiede importanti interventi di risanamento. I cittadini devono poterle conoscere, perché da lì passa il loro futuro”.
La questione Ilva ha anche una rilevanza europea. Eleonora Forenza ricorda che “in questi anni noi della GUE abbiamo promosso numerose iniziative sul tema: su mia sollecitazione la scorsa estate lacommissione Ambiente del Parlamento europeo ha visitato Taranto e lo stabilimento”. “Un passaggio molto importante sarà il giudizio della Commissione sull’operazione di vendita”, aggiunge la parlamentare del gruppo della Sinistra Unitaria Europea. “Arcelor Mittal è il principale produttore siderurgico del continente, e l’antitrust potrebbe bocciare l’acquisizione rilevando un rischio di posizione dominante. È già successo con Terni qualche anno fa; in questo caso saremmo punto e a capo. Fra l’altro, la multinazionale che vorrebbe comprare Ilva negli ultimi anni ha chiuso importanti siti in Francia e in Belgio… Il governo italiano dovrebbe insomma valutare tutti gli elementi prima di decidere il destino di 14mila lavoratori”.
La situazione del presente chiama in causa l’avvenire della comunità ionica. “Taranto deve essere messa nelle condizioni di potersi costruire un futuro in cui industria, cultura e turismo convivano e si contaminino a vicenda, creando un circolo virtuoso”, conclude aggiunge Stefania Castellana. “In tante città nel mondo le attività produttive non rappresentano un rischio per gli abitanti, e anzi partecipano attivamente alla vita civile delle comunità che le ospitano. Per questo non abbiamo bisogno di “speculatori”, come ha detto Papa Francesco a Genova, ma di un’impresa attenta ai bisogni dei lavoratori e dei cittadini”.
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