Ilva, Bonelli (Verdi): con la riconversione più occupazione e meno morti
“Il 26 luglio del 2012 i lavoratori Ilva bloccarono le strade di Taranto dopo il sequestro dello stabilimento che secondo le motivazioni del gip Patrizia Todisco provocavano inquinamento e morte valutazioni confermate poi da tutte le indagini epidemiologiche successive e la più recente fornisce dati agghiaccianti: +51% di malattie tumorali tra i bambini e +21% di morti per tumori sempre i bambini”.
Scrive in una nota il coordinatore dell’Esecutivo dei Verdi Angelo Bonelli, che prosegue:
“Oggi ci troviamo nella stessa situazione di 5 anni fa, i lavoratori sono scesi nuovamente in piazza contro gli esuberi previsti dalla cordata vincente di imprenditori mentre a Taranto si continua a morire: ieri ci sono stati altri funerali con una piccola bara bianca. Si mandano a casa il 64% di lavoratori Ilva garantendo alla nuova proprietà l’immunità penale per le le violazioni ambientali e della salute. Non si incolpino gli ambientalisti e i magistrati di questo fallimento che sta portando nel baratro un’intera città piena di lutti in nome dell’acciaio”.
“Noi siamo stati tristi profeti e avevamo indicato una strada di conversione che oggi avrebbe potuto cominciare a dare dei risultati.- prosegue l’ecologista – Invece si è scelta una strada che porterà a disoccupazione e a continuare a far piangere i morti considerato che il piano prevede una drastica riduzione di investimenti su ambiente e salute e il raddoppio della produzione. Al presidente della regione Liguria Toti – conclude Bonelli – che legittimamente si preoccupa dei posti di lavoro che si perderebbero nella sua regione chiedo un pensiero anche per i bambini di Taranto che lottano per la vita: si ricordi che con la chiusura dell’area a caldo di Cornigliano che nel 2005 fu trasferita a Taranto l’incidenza di malattie e la mortalità nell’area diminuì di oltre il 90%”.