Ilva: il 5 giugno il decreto di assegnazione degli asset
Il 5 giugno scadrà il termine per il decreto con cui il Mise deve fare l’assegnazione degli asset di Ilva in base alle proposte fatte dai commissari. Lo ha detto il commissario straordinario Piero Gnudi interpellato fuori dal Mise. Fonti sindacali confermano al 5 giugno la data del decreto di assegnazione.
Ilva, i sindacati: cambiare il piano, no ai licenziamenti
Concluso l’incontro questa mattina al Ministero della Sviluppo Economico tra il ministro Carlo Calenda, il viceministro Teresa Bellanova, i commissari e i segreteri generali di Fim, Fiom, Uilm nazionali e territoriali e Cgil, Cisl, Uil, dopo l’incontro di martedì sulle decisioni assunte dai Commissari in merito alla loro valutazione dei Piani delle due cordate.
“Nel corso dell’incontro – si legge in un comunicato unitario – abbiamo chiesto di poter proseguire in modo più dettagliato il confronto sui contenuti di merito prima di procedere all’aggiudicazione. Il governo ha dichiarato, che nel rispetto della procedura il confronto può proseguire solo dopo l’aggiudicazione. Il sindacato, unitariamente, ha espresso numerose criticità sul piano industriale, confermando la propria indisponibilità ad accettare licenziamenti. Il ministro ha confermato per lunedì 5 giugno la data ultima per la firma del decreto di aggiudicazione. Da allora si aprirà il confronto negoziale su tutti i punti del piano e l’esito della trattativa sarà vincolante per la validazione del conferimento.
Questo confronto sarà determinante per ridefinire gli aspetti inaccettabili fino ad ora emersi, a partire dagli esuberi paventati e per tentare di arrivare ad un accordo sindacale con l’obbiettivo di modificare il piano industriale al fine di preservare l’attuale l’occupazione del Gruppo e dell’indotto, garantire la sostenibilità ambientale, incrementare investimenti e livelli produttivi. Tra oggi e lunedì sono state avviate mobilitazioni in tutti gli stabilimenti, a cui seguiranno assemblee informative e di confronto con tutti i lavoratori sui contenuti del piano e le nostre proposte di modifica”.