Vittima amianto, Tribunale di Taranto: il ministero dovrà adeguare pensione
Il Tribunale di Taranto riconosce agli eredi di un sottufficiale, sostenuti da Contramianto onlus, morto di mesotelioma a causa dell’esposizione all’amianto e per questo considerato Vittima del Dovere, l’adeguamento pensionistico previsto alle analoghe vittime del Terrorismo pertanto l’assegno mensile dovrà essere incrementato di ulteriori 250 euro per una pensione complessiva di 1.800 euro al mese. Il Giudice con sentenza emessa nei giorni scorsi ha affermato il diritto alla parificazione delle Vittime del Dovere a quelle del Terrorismo condannando il Ministero della Difesa ad applicare quanto dovuto e riconoscendo gli arretrati a far data dall’erogazione.
Nella causa giudiziaria promossa dai famigliari con l’aiuto di Contramianto ed assistiti dallo Studio Legale degli avvocati Cataldo Fornari e Daniele Maranò si afferma il diritto al giusto risarcimento per le vittime senza differenze un diritto già affermato dalla Corte di Cassazione che aveva riconosciuto legittimo l’adeguamento richiesto. Quindi per tutte le Vittime del Dovere e degli Equiparati siano essi civili o militari e per gli eredi delle vittime si aprono le porte per richiedere adeguamento mensile ed arretrati.
Il caso oggetto della sentenza riguarda la vicenda di un Sottufficiale Marina Militare che ancora in vita nel 2004 si era rivolto a Contramianto per essere assistito. Lo avevamo incontrato e lui ci aveva raccontato la sua storia di marinaio fedele alla Patria che si era ammalato a causa dell’amianto lavorando a bordo del naviglio militare il verdetto non lasciava scampo mesotelioma pleurico il tumore di certezza legato all’asbesto e alle sue fibre cancerogene.
Chiedeva aiuto e voleva giustizia per se e per la sua famiglia colpita da quella tragedia, una sofferenza non solo fisica ma anche morale. La morte lo portò via nel 2005 ma la battaglia di giustizia della moglie e dei figli con l’associazione Contramianto continua ancora oggi. Lui non potrà tornare in vita ma la sua memoria continua ad esistere e la sua tragedia è stata riconosciuta con lo “ STATUS DI VITTIMA DEL DOVERE “ un risarcimento che prevede per la morte un indennizzo di 200.000 €uro ed un vitalizio di 1550 €uro al mese ora incrementato di altri 250 €uro per la parificazione alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. Contramianto e altri rischi onlus continua a chiedere Giustizia per tutte le vittime dell’amianto e del dovere una tragedia che in Marina Militare si è consumata a bordo di navi e sommergibili imbottite di amianto e nelle officine degli Arsenali dove le esposizioni all’amianto sono state dirette ed indirette con conseguenze anche mortali per l’insorgenza di patologie asbesto-correlate.
Ad oggi in “Archivio Contramianto “ figurano 207 casi di malattie legate all’amianto, riferiti per la gran parte a Militari Marina e operai Arsenale MM di Taranto , suddivisi tra 62 mesotelioma ,47 tumori polmonari e altre sedi, cancro alla laringe e ai reni , 98 asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici. Ma i casi di Contramianto sono solo una parte delle malattie legate all’amianto in Marina Militare e potrebbero essere solo la punta di un iceberg stando ai dati riferiti in Commissione Parlamentare d’inchiesta della Camera dove i casi nazionali per il solo personale militare della marina ammonterebbero a 946 patologie asbesto-correlate tra morti e ammalati. Lo rende noto Luciano Carleo di Contramianto e altri rischi Onlus.